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Speciale Giordania - Gadara


Roberto Roggero - Continua il viaggio di Assadakah fra le meraviglie della Giordania, con l’escursione in quella che oggi è chiamata Umm Qays, la antica Gadara, nome di origine probabilmente semitica derivante da “Gader”, che significa “recinto” o “confine” dal momento che il sito si trova proprio vicino al confine israeliano, non lontano dal Lago di Tiberiade, o Mare di Galilea.

La città fu conquistata da Antioco III nel 218 a.C. durante l’invasione della Palestina e da allora venne ribattezzata Antiochia Semiramis o Seleucia, uno dei punti focali della cosiddetta Decapoli. Poco tempo dopo venne nuovamente invasa e conquistata da Alessandro Ianneo, dopo un assedio durato quasi un anno, poi fu la volta dei Romani, guidati da Pompeo, nel 63 a.C.

In questo periodo, la città ebbe un nuovo codice di leggi e nuova autonomia, e fu sede di un importante Concilio convocato da Aulo Gabinio, condottiero e senatore dell’impero, fra i più importanti del periodo che precedette la guerra civile fra Cesare e Pompeo, che intorno al 57 a.C. era stato nominato governatore della Siria.

Il territorio di Gardara venne poi ceduto a Erode il Grande dall’imperatore Augusto nel 30 a.C. e dopo la morte di Erode fu inserito nella provincia della Siria

Gadara sede vescovile fino alla conquista degli Arabi quando la popolazione si convertì all'islamismo. Nel 747 fu distrutta da un terremoto e abbandonata definitivamente. Secondo il Vangelo di Matteo in questo luogo avvenne il miracolo dei maiali di Gesù scacciando il demone Legione.

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