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Speciale Giordania - Assadakah ripercorre la storia della civiltà

Redazione - Un’avventura da ricordare quella realizzata dal direttore di Assadakah News Agency, Roberto Roggero, grazie all’ambasciata di Giordania in Italia e al Jordan Tourism Board. Una settimana di intensa attività, durante la quale sono state ripercorse alcune delle più fondamentali tappe della storia dell’antica civiltà dalla quale ha avuto origine il regno Hashemita di Giordania, oggi governato da Re Abdallah II.

L’avventura è stata certamente intensa, faticosa, ma ne è valsa assolutamente la pena, a cominciare da Madaba, a circa 40 km a sud-ovest della capitale, Amman. L’antichissima città, edificata sul precedente sito chiamato Madba, lungo la Via Regia che risale a circa 5.000 anni fa, sul Monte Nebo, dove, secondo il racconto biblico, Mosé osservò la terra promessa. Da Mabada infatti è possibile osservare il Mar Morto, oggi confine con lo stato israeliano.

Le tracce dei primi abitanti della città moabita di Madaba risalgono all’Età del Ferro, fatto accertato da diversi reperti riportati alla luce sul luogo. Parte dei domini delle 12 tribù di Israele, il nome appare per la prima volta sulla Stele di Mesha (850 a.C.), il re che decise di costruire una testimonianza per ricordare la propria vittoria sugli israeliti. Fu conquistata da Alessandro Magno, poi dai Seleucidi, quindi dagli Ammaniti, dai Nabatei, finché giunsero i Romani, intorno al 106.

Madaba divenne importante a partire dal 5° secolo, quando il Cristianesimo fu imposto come religione dell’impero, e visse un periodo di grande sviluppo, soprattutto per la lavorazione della tecnica del mosaico. Successivamente fu parte del regno persiano, poi tornò sotto i bizantini e quindi venne conquistata dagli arabi, all’inizio dell’8° secolo, finché il terrificante terremoto del 749 la rase praticamente al suolo. Rinacque dopo circa 1.100 anni, quando una piccola comunità cristiana, in lotta con la comunità musulmana di Karak, decise di trasferirsi lì alla fine del 19° secolo.

Questa comunità nell'intento di gettare la fondamenta delle case scoprì alcuni mosaici. Nel 1897 fu data notizia che nella chiesa di San Giorgio era venuto alla luce un mosaico raffigurante la mappa della Terra Santa. Quando la notizia giunse in Europa diede inizio ad un susseguirsi di spedizioni archeologiche che durano ancora ai giorni nostri.

La mappa di Madaba è un vero e proprio tesoro, il più antico mosaico geografico su pavimento, risalente al 6° secolo che pavimenta la chiesa di San Giorgio, ed è la più antica rappresentazione che si conosca della Terra Santa. Riproduce Gerusalemme e la valle del Giordano, nonché l’area che dal Libano arriva verso sud al Delta del Nilo, con figure il cui volto è stato cancellato poiché le antiche religioni iconoclaste credevano che l’anima non si potesse rappresentare. L'elemento più grande e dettagliato della rappresentazione topografica è Gerusalemme, al centro della mappa. Il mosaico mostra chiaramente una serie di strutture importanti nella Città Vecchia di Gerusalemme, come le Porte di Damasco, dei Leoni, la Porta d'Oro, la Porta di Sion, la Chiesa del Santo Sepolcro, la Nuova Chiesa della Theotokos, la Torre di Davide e il Cardo Maximus.

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