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Speciale Costa d’Avorio - Una economia di fiducia

Immagine del redattore: Roberto RoggeroRoberto Roggero

Roberto Roggero* - Il Costa d’Avorio è l’unico Paese dell’Africa occidentale incluso tra i nove stati africani nei quali partiranno i primi progetti del Piano Mattei, per rafforzare i legami con l’Europa. Il paese rappresenta la più recente acquisizione tra i fornitori di energia lungo l’asse nord-sud, fondamentale per la sicurezza energetica soprattutto italiana, considerando la crisi Ucraina e il blocco delle forniture russe. Un Paese caratterizzato da un forte dinamismo dell’economia, che è terza per rapidità di espansione fra i 49 Paesi della fascia subsahariana, e la prima in tutta l’Africa occidentale, con un tasso medio di crescita annua del 6,2%, dopo Etiopia e Rwanda.

Sul fronte geopolitico, il Costa d’Avorio ha un governo eletto democraticamente, è politicamente stabile ed è riferimento regionale importante per Europa e Stati Uniti, con una evidente rinascita e sviluppo, e una diversificazione economica caratterizzata da investimenti rilevanti nelle infrastrutture, soprattutto nei trasporti, miglioramenti sul fronte dell’amministrazione statale, sanità e istruzione.

Con un Pil di circa 80 miliardi di dollari nel 2023, quella ivoriana è la maggiore economia di tutta l’Africa francofona, seconda solo alla Nigeria (in Africa occidentale) e sesta nell’intera Africa subsahariana. Il reddito pro capite (2.572 dollari nel 2023) è il più alto tra tutti i 35 Paesi subsahariani di dimensioni medie (con popolazione superiore a 3 milioni di abitanti), con la sola eccezione del Sudafrica.

Le miniere d’oro sono un’altra grande risorsa dell’export dopo il cacao, con i giacimenti come Ity, Bonikro, Agbaou, Tongon e Sissingue, che ne fanno parte dell’area aurifera dell’Africa della parte occidentale del Sahel, nella quale si concentrano quattro dei sei maggior produttori dell’intero continente africano. Circa un terzo dell’estrazione totale (17 tonnellate) avviene in maniera artigianale e su piccola scala, con l’impiego di mercurio, tossico e dannosissimo per l’ambiente e per la salute dei circa 500mila lavoratori coinvolti, in gran parte stranieri legalmente presenti sul territorio nazionale.

A ciò si aggiunge l’estrazione di petrolio e gas naturale, principalmente dal giacimento offshore di Baleine scoperto nel 2021 da Eni e denominato Baleine Field, a circa 70 km da Abidjan, con un potenziale medio di oltre 50mila e fino a 150mila barili al giorno. Per quanto riguarda il gas, dovrebbe raggiungere i 200 Mscf (mille standard cubic feet) al giorno.

Nel funzionamento dell’economia ivoriana è centrale il porto di Abidjan, uno dei principali hub di commercio marittimo sulla costa occidentale dell’Africa con Lomé (Togo) e Lagos (Nigeria), e uno dei primi dieci dell’intera Africa.

Il Costa d’Avorio è quindi uno dei paesi più stabili e al tempo stesso dinamici dell’intero panorama subsahariano, e proprio per questo uno dei partner nella regione ai quali si guarda con maggior attenzione.

(*Direttore responsabile Assadakah News)

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