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Soluzione comune, per una sola grande emergenza

Hussein Ghamlouche (ambasciatore internazionale di Pace) - L’informazione è concentrata, giustamente, su Striscia di Gaza e Sudan, ma le emergenze umanitarie sono molte di più, come evidenziato nell’ultimo rapporto della FAO. In sintesi, un messaggio che fa capire come la situazione globale indirizzi verso una grande unica emergenza umanitaria. Dato per certo che il Sudan sia la priorità in quanto uno dei maggiori disastri umanitari a memoria d’uomo, con oltre 18 milioni di persone in condizioni estreme, e che anche la popolazione palestinese stai vivendo giorni drammatici, il Rapporto Globale sulle Crisi Alimentari (GRFC), afferma che nel 2023 circa 282 milioni di persone in 59 paesi e territori hanno sofferto di fame acuta - un aumento mondiale di 24 milioni rispetto all’anno precedente.

L’aumento è stato registrato in base alla vastità delle aree colpite da crisi alimentari analizzate dal rapporto e al netto peggioramento della sicurezza alimentare, in particolare nella Striscia di Gaza e in Sudan. Per quattro anni consecutivi, la percentuale di persone esposte a insicurezza alimentare acuta è rimasta costantemente alta - circa il 22 percento - superando di gran lunga i livelli antecedenti alla pandemia di Covid.

Nelle crisi alimentari i bambini e le donne sono in prima linea, con oltre 36 milioni di bambini di età inferiore ai 5 anni affetti da malnutrizione acuta in 32 paesi. Nel 2023 la malnutrizione acuta si è aggravata, soprattutto tra persone sfollate a causa di conflitti armati e calamità.

La crisi richiede interventi tempestivi, per trasformare i sistemi alimentari e affrontare le cause di fondo della malnutrizione. I paesi più colpiti sono ben 36, il che riflette anni di crisi e rappresenta l’80% dei Paesi del mondo. La Striscia di Gaza al momento riporta che l’80% della popolazione a rischio di carestia incombente, seguita da Sud Sudan, Burkina Faso, Somalia e Mali. Secondo le previsioni, entro il prossimo luglio circa 1,1 milioni di persone nella Striscia di Gaza e almeno 80mila in Sud Sudan dovrebbero raggiungere lo stadio di “catastrofe”.

L’inasprimento dei conflitti armati e dell’insicurezza, gli effetti degli shock economici e le conseguenze di eventi meteorologici, favoriscono l’insicurezza alimentare acuta. Fattori collegati che accentuano la fragilità dei sistemi alimentari.

I conflitti armati sono il fattore principale in 20 Paesi, con circa 135 milioni di persone in stato di insicurezza acuta, e il Sudan sta subendo i danni peggiori.

Fare fronte alle crisi alimentari richiede tempestivi investimenti internazionali a lungo termine, per favorire la trasformazione dei sistemi alimentari e rafforzare lo sviluppo agricolo, e migliorare le strutture per la gestione delle crisi, la è soprattutto necessaria la pace.

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