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Siria – Terremoto nel nord, centinaia le vittime

Assadakah Roma News - Una scossa di terremoto di magnitudo 7.9 è stata registrata nella notte (le 4:17 ora locale, le 2:17 in Italia) nel sud della Turchia, non lontano dal confine con la Siria. Le vittime sono oltre 600 e i feriti sono migliaia ma il bilancio potrebbe aggravarsi. La scossa è stata seguita da una replica di magnitudo 6.7. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni esprime "vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite". L'Alto Rappresentante per la Politica Estera Josep Borrell: "Ue pronta ad aiutare".

Secondo i dati dell'Ingv e dell'Usgs, il sisma ha avuto ipocentro a circa 25 km di profondità ed epicentro nella provincia di Gaziantep. A scatenare il terremoto, sarebbe stata una delle due grandi faglie presenti in Turchia, quella Est Anatolica.

Il numero delle vittime viene di ora in ora rivisto al rialzo: in Siria la violenta scossa avrebbe causato oltre 300 vittime e 516 feriti nei governatorati di Aleppo, Hama e Laodicea. Altre persone sarebbero invece morte nelle zone siriane in mano ai ribelli. Le autorità locali siriane delle regioni di Hama, Latakia, Aleppo e Idlib riferiscono di un bilancio delle vittime in continuo aggiornamento. "Centinaia di persone sono disperse, rimaste sotto le macerie", riferisce la tv siriana. Sempre sul fronte siriano, i media locali parlano di decine di palazzi crollati ad Aleppo, città già martoriata dalla guerra.

Sul versante turco le vittime sarebbero invece oltre 400 e i feriti oltre 2.300 feriti. Le autorità locali turche hanno segnalato il crollo di decine di edifici, sia a Gaziantep sia nei vicini centri di Diyarbakir e Malatya. Si teme che diverse persone siano rimaste sepolte sotto le macerie. Proclamato lo stato di massima emergenza e mobilitato tutti i servizi di soccorso.

Erdogan: "Supereremo questo disastro insieme" Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha inviato su Twitter i suoi "migliori auguri" a tutti i cittadini colpiti dal terremoto in Turchia: "Speriamo di superare questo disastro insieme, il più presto possibile e con il minor numero di danni", ha scritto. Erdogan ha spiegato che le squadre di ricerca e soccorso sono state immediatamente inviate nelle aree colpite dal sisma e che altre unità sono in stato di allerta.

Sulla base dei dati elaborati dal Centro allerta tsunami (Cat) dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il Dipartimento della Protezione civile aveva diramato un'allerta per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane in seguito alla scossa di terremoto. In un comunicato, la Protezione civile raccomandava infatti "di allontanarsi dalle zone costiere, di raggiungere l'area vicina più elevata e di seguire le indicazioni delle autorità locali". In via cautelativa inoltre per circa un'ora era stato bloccato il traffico ferroviario in Sicilia, Calabria e Puglia. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni "segue costantemente, aggiornata dal Dipartimento della protezione civile, gli sviluppi del devastante terremoto" ed "esprime vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite". Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi. "I nostri pensieri sono rivolti alle popolazioni della Turchia e della Siria. L'Ue è pronta ad aiutare", ha scritto in un tweet l'Alto Rappresentante per la Politica Estera Josep Borrell. Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso su Twitter le sue condoglianze alle vittime del terremoto. "Siamo al fianco del popolo turco in questo momento difficile. Siamo pronti a fornire l'assistenza necessaria per superare le conseguenze del disastro", ha detto. Lo stesso messaggio è arrivato dal presidente russo Vladimir Putin, secondo cui Mosca è pronta a fornire tutta l'assistenza necessaria ad Ankara.

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