
Patrizia Boi (Assadakah News) - La guerra civile siriana ha avuto un impatto devastante sul patrimonio culturale e archeologico del paese, con danni significativi in città storiche come Palmira, Aleppo e Damasco, nonché in numerosi siti contenenti rovine romane.
Palmira - Questo antico sito, Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO, ha subito gravi distruzioni durante l'occupazione da parte dello Stato Islamico tra il 2015 e il 2017. Monumenti emblematici come il Tempio di Bel, il Tempio di Baalshamin e l'Arco di Trionfo sono stati deliberatamente demoliti. Sebbene siano stati avviati alcuni sforzi di restauro, come quelli intrapresi dal Museo dell'Ermitage e da altri enti russi, la ricostruzione completa richiederà tempo e risorse significative (www.ilgiornaledellarte.com).

Aleppo - Un tempo fulcro economico e culturale lungo la Via della Seta, Aleppo porta ancora le cicatrici profonde del conflitto siriano e del terremoto del 2023. Nonostante gli sforzi per rivitalizzare la città, gran parte del suo patrimonio storico e infrastruttura industriale rimangono distrutti. La ricostruzione procede lentamente, ostacolata da sanzioni internazionali e supporto limitato da parte di alleati come Russia e Iran (Le Monde.fr).
Damasco - La capitale ha subito danni meno estesi rispetto ad altre città, ma il conflitto ha comunque lasciato il segno sul suo patrimonio culturale. Il Museo Nazionale di Damasco ha riaperto recentemente, segnando un passo verso la normalizzazione e la conservazione del patrimonio culturale siriano (Artribune).

Altri siti con rovine romane - Nella regione settentrionale della Siria, in particolare nell'area di Idlib, numerosi siti archeologici sono stati devastati non solo dai combattimenti, ma anche da scavi clandestini e saccheggi. Alcuni templi romani sono stati trasformati in rifugi o stalle per animali, evidenziando la difficile situazione in cui versa il patrimonio culturale in queste zone (El País).
La guerra civile siriana ha causato dunque danni significativi al patrimonio culturale del paese, con numerosi siti archeologici e storici colpiti da distruzioni e saccheggi. L'UNESCO ha espresso profonda preoccupazione per la situazione, evidenziando che tutti i sei siti siriani iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale sono stati inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale in Pericolo. Questi siti includono:
La Città Vecchia di Aleppo - Ha subito danni estesi, con la distruzione di monumenti emblematici come la Grande Moschea degli Omayyadi.
Palmira - L'occupazione da parte dell'ISIS ha portato alla demolizione di strutture iconiche, tra cui il Tempio di Bel e l'Arco di Trionfo.
Bosra - Il suo antico teatro romano e altre strutture hanno subito danni a causa dei combattimenti.
Damasco - Sebbene abbia subito meno danni rispetto ad altre città, alcuni dei suoi quartieri storici sono stati colpiti.
Villaggi Antichi del Nord della Siria - Molti di questi siti sono stati danneggiati o utilizzati per scopi militari.
Crac des Chevaliers e Qal'at Salah El-Din - Questi castelli medievali hanno subito danni significativi durante il conflitto.
Oltre ai danni fisici, il traffico illecito di beni culturali è aumentato, con numerosi manufatti trafugati e venduti illegalmente. L'UNESCO ha lanciato diverse iniziative per monitorare e proteggere il patrimonio culturale siriano, collaborando con partner internazionali per prevenire ulteriori saccheggi e promuovere la conservazione dei siti danneggiati.
La situazione rimane critica, e la comunità internazionale è chiamata a intensificare gli sforzi per salvaguardare il ricco patrimonio culturale della Siria per le future generazioni.
Il nostro rappresentante in Siria, Wael Al Mawla, che ci ha fornito la maggior parte di queste notizie ha dichiarato:
«L'Italia e la Siria dall'inizio della storia dell'umanità sono Paesi gemelli e, grazie alle missioni archeologiche italiane, oltre agli spettacolari reperti, ha visto la luce anche una storia comune di due paesi che camminano insieme con passo millenario».
Wael è venuto in Italia per stringere un accordo con la Rai alla quale offrirà una proficua assistenza in quanto Direttore di uno studio televisivo, a coordinare i tecnici per un programma che sarà trasmesso su Porta a Porta: la prima puntata è prevista per Pasqua, la prima Pasqua senza Assad.
Il suo ruolo con Assadakah - Wael è il Rappresentante di Assadakah in Siria - sarà quello di promuovere iniziative in collaborazione con l'Ambasciata italiana a Damasco a favore del processo di riconciliazione e per sostenere i ceti deboli in Siria.
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