Assadakah News (Roma) – La guerra in Siria, è ben noto, ha causato centinaia di migliaia di vittime, feriti, sfollati, e condizioni di massima povertà, in una vera e propria emergenza umanitaria. In certe zone del Paese si continua ancora a sparare e a morire, come hanno dimostrato le recenti notizie sui combattimenti contro gli isolati gruppi di fondamentalisti dello Stato Islamico che sono ancora decisi a resistere. In altre zone dove non si sentono più spari ed esplosioni, la gente comincia a sperare in un ritorno alla “normalità”, ma la strada certamente è ancora lunga e in salita. Dove la guerra è passata, uno degli aspetti più drammatici rimane la speranza di poter riabbracciare i propri cari, dei quali molti non hanno più notizie da tempo. C’è chi è più fortunato di altri, e chi invece non ha ancora smezzi di cercare. In particolare, un fenomeno vergognoso, è quello che vede molti bambini sottratti alle proprie famiglie con il pretesto di un futuro migliore. In certi casi può essere una iniziativa lodevole, se i genitori sono d’accordo, ma è difficile immaginare una madre che accetti di separarsi dai propri figli, anche se di mezzo c’è una guerra, e infatti solitamente è la famiglia nel suo insieme a lasciare il Paese e trasferirsi per iniziare una nuova vita.
L’Italia ha accolto molti bambini con i loro genitori, grazie ai corridoi umanitari e alle molte organizzazioni assistenziali, governative o meno, ma ci sarebbero notizie anche di qualcuno che avrebbe approfittato della situazione, sottraendo i bambini contro la volontà dei genitori, o in alcuni casi della sola madre, dal momento che il padre in molti casi è morto in guerra o del quale non si hanno più notizie. Alcune informazioni parlano di casi in cui una madre è stata accusata di ricorrere a quello che è noto come “il mestiere più antico del mondo” per far fronte al mantenimento dei figli, e sono quindi riusciti nel loro intento. Non è compito umano giudicare, dal momento che in casi estremi come una guerra, non si può biasimare una madre costretta a vendersi per far vivere i figli, e la stessa recente storia italiana è piena di esempi del genere, ma è ancora peggiore quando ciò costituisce una menzogna, e magari questa madre lavora invece in una fabbrica per dieci ore al giorno, e si è vista sottrarre i propri figli con l’inganno, rimanendo nell’impossibilità di agire poiché nella Siria in guerra la polizia internazionale non ha giurisdizione e quindi non ha autorità. E a poco serve rivolgersi alle autorità di un Paese vicino come in Libano, dove invece l’Interpol ha piena competenza e diritto di azione, perché pur a seguito di regolare denuncia, una madre sola e senza aiuti da nessuno, ha poche possibilità di spuntarla, soprattutto contro il potere del denaro, che apre porte altrimenti chiuse. La Associazione Italo-Araba Assadakah Roma, in contatto con i Paesi arabi e con le comunità arabe in Italia, ha quindi deciso di compiere accertamenti su casi simili che dovessero essere segnalati, augurandosi, una volta tanto, che possa essere un lavoro inutile, ma purtroppo con il beneficio del dubbio…
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