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Siria - L'inviato Wael al Mawla a Roma al Tavolo Politica Estera

Immagine del redattore: Patrizia BoiPatrizia Boi
Maddalena Celano al microfono, al centro Wael al Mawl e alla sua sinistra Talal Khrais
Maddalena Celano al microfono, al centro Wael al Mawl e alla sua sinistra Talal Khrais

Patrizia Boi (Assadakah News) - L'inviato di Assadakah in Siria Wael al Mawla, scrittore, intellettuale, giornalista, lunedì 20 gennaio alle 20:00 è stato invitato presso il Circolo delle Belle Arti a Roma, al dibattito  Siria: quale futuro dopo la caduta di Assad? organizzato dal Tavolo della Politica Estera, coordinato dalla professoressa Maria Grazia Perna, in collaborazione con l’Associazione Assadakah, rappresentata dal suo Presidente, Talal Khrais, moderatore dell'incontro.


La Direttrice del Tavolo di Politica Estera, la dott.ssa Maria Grazia Perna, ha dato il benvenuto all'ospite e ai partecipanti e ha invitato l'Associazione Assadakah a prendere più iniziative sottolineando il suo sostegno alle questioni arabe.

Maddalena Celano, al centro Wael al Mawl e, alla sua sinistra al microfono, Talal Khrais
Maddalena Celano, al centro Wael al Mawl e, alla sua sinistra al microfono, Talal Khrais

Maddalena Celano al microfono, al centro Wael al Mawl e alla sua sinistra Talal Khrais

La serata è stata introdotta dalla scrittrice e saggista Maddalena Celano, storica e filosofa, con un intervento intitolato La Posizione della Lega Araba sulla Siria: un Appello alla Riconciliazione e al Dialogo Politico, che ha evidenziato l'importanza del ruolo della comunità internazionale e delle istituzioni arabe nel promuovere una soluzione politica inclusiva per la crisi siriana.


Il 1° gennaio 2025, infatti, il nuovo ministro degli Esteri siriano, Asaad Hassan al-Shibani, accompagnato dal ministro della Difesa Murhaf Abu Qasra, ha effettuato la sua prima visita ufficiale all'estero recandosi a Riyad, in Arabia Saudita.


Questa visita segna un momento significativo nelle relazioni tra Siria e Arabia Saudita, poiché rappresenta il primo incontro ufficiale tra i due paesi dopo la destituzione del presidente siriano Bashar al-Assad, avvenuta l'8 dicembre 2024 a seguito di un'insurrezione guidata dal gruppo ribelle Hayat Tahrir al-Sham (HTS).


Durante l'incontro, i ministri siriani hanno avuto colloqui con il principe Khalid bin Salman, ministro della Difesa saudita, focalizzandosi sul sostegno al processo di transizione politica in Siria.


Le delegazioni siriana e saudita hanno discusso del sostegno al processo di transizione politica in Siria e delle opportunità di investimento per i paesi vicini. L'Arabia Saudita ha manifestato l'intenzione di svolgere un ruolo significativo nella ricostruzione e nella stabilizzazione della Siria, inviando tre aerei carichi di aiuti umanitari, tra cui cibo e forniture mediche, per sostenere la popolazione siriana.


Questi sviluppi indicano un cambiamento nelle dinamiche regionali, con i paesi arabi che cercano di rafforzare la loro influenza in Siria e di contrastare gli interessi di altre potenze regionali come la Turchia e l'Iran. Nonostante le preoccupazioni riguardo al passato jihadista dei nuovi governanti siriani, gli stati arabi mirano a stabilizzare la regione e a prevenire la diffusione di radicalismo e traffici illeciti.

Maddalena Celano, Wael al Mawl, Talal Khrais
Maddalena Celano, Wael al Mawl, Talal Khrais

La Celano ha poi passato la parola al moderatore, Talal Khrais, che come sappiamo è un giornalista italo-libanese con una vasta esperienza nelle aree di conflitto del Medio Oriente, come corrispondente per diverse testate internazionali, specializzandosi in reportage da zone di guerra. Avendo vissuto in Siria dal 2011 al 2018, documentando la guerra civile siriana e le tensioni regionali, ha raccontato gli eventi che hanno condotto all'episodio dell'8 dicembre, sintetizzando gli accadimenti di cui aveva diffusamente parlato in questa Intervista (e nelle successive Dichiarazione 1, Dichiarazione 2, Dichiarazione 3, Dichiarazione 4, tutte pubblicate sulla Agenzia Internazionale Assadakah News).


Ha poi passato la parola a Wael al Mawla, il quale ha spiegato come la Siria sia un Paese molto importante per il Medio Oriente, storicamente parte dell'Impero romano, infatti numerose città siriane conservano l'architettura e i siti archeologici molto simili a quelli che possiamo trovare a Roma. Chi visita Damasco può rendersi conto di quale somiglianza ci sia con la città di Roma.


La Siria è un centro di conflitti internazionali, a partire dalla I Guerra Mondiale fino ad oggi, si sono succeduti i conflitti, le occupazioni, senza dimenticare la lontana dominazione dell'Impero ottomano - che iniziò nel 1516 e terminò nel 1918 - per giungere a quella dei francesi. Il paese è stato diviso, poi ci sono stati i conflitti per l'arrivo di Israele, senza trascurare le guerre civili interne alla stessa Siria.

Il pubblico in ascolto prima del dibattito
Il pubblico in ascolto prima del dibattito

Dal 1950 al 1963, la Siria ha vissuto un periodo turbolento caratterizzato da instabilità politica, colpi di stato militari e cambiamenti di leadership. Durante questo periodo, l'esercito ha avuto un ruolo significativo nel plasmare la politica siriana. Nel 1958, la Siria si unì all'Egitto per formare la Repubblica Araba Unita sotto la guida di Gamal Abdel Nasser, ma questa unione fu sciolta nel 1961 a causa di disaccordi politici e militari.


Nel 1963, il Partito Ba'ath Arabo Socialista prese il potere attraverso un colpo di stato militare e poi alla morte di Hafez al-Assad nel 2000, il figlio Bashar al-Assad assunse il potere fino alla fine dell'anno scorso, mantenendo molte delle caratteristiche autoritarie del regime di suo padre.


Finalmente è arrivato il cambiamento, che la gente voleva da anni, per diventare un paese libero dove si potesse vivere come in Occidente. Dal 2011 fino a oggi c'è stata una guerra interna, un embargo economico, che hanno provocato una fuga di milioni di siriani in altri paesi, trasformando il Paese in una terra molto povera, con la gente ridotta alla fame, con mancanza di elettricità per molte ore, carenza di medicinali e cibo, in cui molti dei malati morivano per mancanza di cure. Queste condizioni hanno provocato la nascita dei movimenti terroristici, il commercio di droga, una vita difficile per i cittadini.


Assad è stato rovesciato dai movimenti islamici che il popolo siriano ringrazia, ma la Siria presenta al suo interno molte religioni, molte comunità religiose, molte etnie e la aspirazione del popolo siriano è quella di essere inclusivi con tutte con la speranza di vivere in pace.


La gente desidera, inoltre, porre fine all'incessante stato di assedio alla Siria da parte di tutti i paesi che finora hanno ingerito negli interessi dello Stato siriano. La volontà dei siriani, oggi, è quella di costruire finalmente uno Stato democratico e pluralistico che tenga conto in maniera inclusiva di tutte le componenti etniche e religiose del popolo siriano, rispettando i diritti umani e intrattenendo relazioni positive sia con i paesi vicini, sia con tutti gli altri paesi del mondo.


Insomma il popolo siriano, stanco di anni di assedio alla sua terra in cui paesi come Turchia, Israele, Iran, Russia, Stati Uniti, ecc., manifestano i propri interessi sul Paese, chiede l'indipendenza dello Stato e la non ingerenza nei suoi affari interni, in modo che finalmente il Governo siriano possa farsi carico degli interessi e dei bisogni del suo popolo.


Vari momenti del dibattito con i protagonisti e il pubblico


Al-Mawla ha sottolineato l'importanza della partecipazione dei paesi arabi e della comunità internazionale nel sostenere le aspirazioni del popolo siriano affinché raggiungano gli obiettivi desiderati tra i quali la cessazione delle sanzioni.


Talal Khreis, corrispondente della National News Agency in Italia e presso la Santa Sede, ha poi accolte le domande del pubblico composto da alcuni ex ambasciatori e un gruppo di giornalisti italiani dando luogo a un dibattito molto interessante e partecipato.


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