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Siria-Iraq: Homs e Mosul hanno un nuovo arcivescovo

Assadakah Beirut - Il Papa ha concesso il suo assenso all'elezione del Sinodo dei Vescovi della Chiesa Patriarcale di Antiochia dei Siri. Ex priore di Mar Elian in Siria, padre Jacques Mourad era stato rapito dall'Isis nel maggio 2015, nel monastero di Mar Elian, in Siria, a Qaryatayn, dove era parroco, ed era riuscito a fuggire dopo circa cinque mesi di prigionia. Sacerdote siro-cattolico, jacques Mourad è stato eletto dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Patriarcale di Antiochia dei Siri arcivescovo di Homs. Alla scelta di padre Mourad,

Nato ad Aleppo 54 anni fa, dopo l’ingresso nel Seminario di Charfet, in Libano, la formazione in teologia e la licenza in Liturgia, è entrato nella Comunità Monastica siriana di Deir Mar Musa Al-Abashi, di cui è confondatore. Vi ha emesso i voti il 20 luglio 1993, poi il 28 agosto è stato ordinato sacerdote ed è stato incardinato nell’arcieparchia di Homs dei Siri. Dal 2000 al 2015 è stato incaricato del Convento di Mar Elian e della parrocchia di Qaryatayn. Dopo il sequestro, ha soggiornato nei monasteri filiali di Cori (Italia) e Sulaymanyah (Iraq). Rientrato in Siria nel 2020, è stato fino ad ora vice-superiore ed economo della Comunità di Mar Elian.

Padre Mourad ha raccontato la vicenda del suo rapimento nel libro “Un monaco in ostaggio. La lotta per la pace di un prigioniero dei jihadisti”, scritto insieme al giornalista Amaury Guillem, edito in Italia da Effatà. Considera un’esperienza spirituale il periodo in cui è stato ostaggio dei terroristi jihadisti in Siria. A dargli forza e serenità la preghiera del Rosario e gli insegnamenti di Paolo Dall’Oglio. Di quei giorni di violenze, vessazioni, privazioni, torture psicologiche e fisiche, padre Jacques ricorda il trasferimento in un carcere vicino Palmira, dopo i primi tre mesi di prigionia a Raqqa, e l’incontro con 250 cristiani della sua comunità. Gli venne comunicato che sarebbero stati riportati a Quaryatein, che sarebbero stati sottoposti a una serie di pesanti divieti, ma avrebbero potuto di nuovo celebrare la Messa perché non avevano portato armi contro i musulmani. “Capii soprattutto che chi decide di non praticare la violenza può con la sua scelta cambiare l’attitudine di coloro che sono abituati ad imbracciare le armi - ha raccontato a Vatican News -. Siamo stati salvati grazie alla nostra vocazione di cristiani, testimoni di pace”.

Per padre Mourad “la fiducia nel dialogo è un principio, non è legata all’attitudine degli altri”. “Dietro al terrorismo attuale - ha spiegato - c’è invece una rete politica che usa tutto pur di fare il male. Non è una rete ispirata direttamente dall’islam ma appunto da un progetto politico”. Il religioso ha inoltre affermato che i cristiani devono “cancellare questo modo di pensare, ispirato da certa propaganda, secondo cui ogni musulmano è un terrorista”, aggiungendo che c’è “bisogno di più umiltà e chiarezza nella nostra vita e nel nostro rapporto con gli altri. Abbiamo bisogno di leggere profondamente il Vangelo per viverlo come si deve”. I jihadisti gli chiesero di convertirsi all’islam tenendogli un coltello sotto la gola, ma dalle pagine del diario della sua prigionia emerge la pace interiore, l’energia e la serenità che nascevano dalla preghiera. “Posso dire di aver ricevuto dei doni da Dio nel momento stesso in cui vivevo la mia prigionia - ha raccontato -. Non posso dimenticare la forza, il coraggio, che mi permettevano di guardare in faccia questi jihadisti e trasmettere loro l’amore di Gesù. In quelle situazioni Dio mi ha dato soprattutto il dono del sorriso, ed era un fatto che metteva in difficoltà i miei carcerieri. Si chiedevano come fosse possibile che un prigioniero sorridesse e neanch’io mi so spiegare dove trovassi la forza. Appena iniziavo a pregare il Rosario ogni dolore, ogni paura spariva”.

Il Sinodo dei Vescovi della Chiesa Patriarcale di Antiochia dei Siri ha eletto anche il nuovo arcivescovo di Mosul dei Siri, in Iraq. Si tratta del reverendo Qusay Mubarak Abdullah Younan Hano, per il quale il Papa aveva già concesso l’approvazione. Entrato in seminario a Baghdad, ha conseguito in Libano, all’Università Saint-Esprit, il baccalaureato in filosofia e teologia ed è stato ordinato sacerdote il 29 giugno 2011. È stato vicario della parrocchia Mar Jacob a Qaraqosh e con l’invasione della Piana di Ninive si è occupato degli sfollati Siri presso la Chiesa Mar Shmoni in Erbil. È stato anche insegnante di Sacra Scrittura, curatore di un programma radiofonico e rappresentante della Chiesa iraqena nel Consiglio delle Chiese del Medio Oriente e dal 2019 si trova a Roma per gli studi di Dottorato in Teologia Biblica.

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