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Siria – Inviato ONU: “Situazione allarmante”


Quella che segue è una dichiarazione a nome dell'inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Geir O. Pedersen: “In occasione dell'odierna riunione della Task Force umanitaria dell'International Syria Support Group (ISSG), convocata virtualmente a Ginevra, esprimo crescente preoccupazione per gli sviluppi nel sud della Siria. L'aumento delle ostilità, che ha incluso pesanti bombardamenti e intensificati scontri di terra, ha provocato vittime civili e danni alle infrastrutture civili. Migliaia di civili sono stati costretti a fuggire da Daraa al-Balad. I civili soffrono per la grave carenza di carburante, gas da cucina, acqua e pane. L'assistenza medica scarseggia per curare i feriti. La situazione è allarmante”.

L'inviato speciale ha ribadito le sue richieste nella sua dichiarazione del 31 luglio per la fine immediata della violenza e per tutte le parti di sostenere il principio della protezione dei civili e degli obiettivi civili, in conformità con il diritto umanitario internazionale. Ha anche sottolineato che l'accesso umanitario immediato, sicuro e senza ostacoli deve essere concesso a tutte le aree e comunità colpite, inclusa Daraa al-Balad, e che la situazione di quasi assedio deve porre fine.

L'inviato speciale e il suo team continuano a impegnarsi con tutte le parti interessate sul campo e a livello internazionale per porre fine alla crisi, avvertendo che esiste il potenziale per un aumento degli scontri e un ulteriore deterioramento a meno che non vi sia una calma immediata e una via politica da seguire. L'inviato speciale continua inoltre ad ricevere informazioni da Daraa, grazie ai rappresentanti della società civile sul campo, che hanno espresso gravi timori per la loro sicurezza. Le tensioni continuano altrove, con una notevole escalation di violenza nel nord-ovest della Siria; e le molteplici sfide alla sicurezza idrica che persistono nel nord-est. Questi, insieme alla situazione sempre più precaria nel sud-ovest, ancora una volta illustrano la necessità di un cessate il fuoco a livello nazionale e di una soluzione politica globale in linea con la Risoluzione 2254 (2015) del Consiglio di sicurezza. L'inviato speciale ricorda inoltre l'importanza del recente passaggio della Risoluzione 2585 (2021) del Consiglio di sicurezza ed esorta tutti gli interessati a concentrarsi sulla sua piena attuazione.


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