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Siria - I patrimoni dell’Umanità (1/2)

Assadakah News - I patrimoni Unesco in Siria, raccontano la storia dell'umanità. Dal 2020 sono sei, con dodici candidature in esame.

Damasco - La città antica è stata fondata nel 3° millennio a.C. ed è una delle città più antiche del Medio Oriente. Nel Medioevo fu fiorente industria artigianale, specializzata in lame e merletti. Comprende circa 125 monumenti di diversi periodi, fra cui la Grande Moschea degli Omayyadi dell’8° secolo, costruita su un precedente santuario assiro.

Bosra - Un tempo capitale della provincia romana d'Arabia, era importante scalo sulla rotta carovaniera verso la Mecca. Ancora visibile il magnifico teatro romano del 2° secolo, rovine paleocristiane e diverse moschee all'interno delle grandi mura.

Palmyra - Oasi nel deserto siriano, a nord-est di Damasco, contiene le rovine monumentali della grande città che fu uno dei centri culturali più importanti del mondo antico. Dal 1° al 2° secolo, l'arte e l'architettura di Palmyra, crocevia di diverse civiltà, si fusero a tecniche greco-romane e influenze persiane.

Aleppo - Incrocio di diverse rotte commerciali dal 2° millennio a.C. fu governata da Ittiti, Assiri, Arabi, Mongoli, Mamelucchi e Ottomani. La cittadella del 13° secolo, la Grande Moschea del 12° secolo, le madrase, i palazzi, caravanserragli e hammam del 17° secolo fanno un tutt’uno con il tessuto urbano.

Krac des Chevaliers e Qalʿat Salah al-Din - Esempi di influenze ed evoluzione dell'architettura fortificata in Medio Oriente durante il periodo delle Crociate (11°-13° secolo). Il Krac des Chevaliers fu costruito dall'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme dal 1142 al 1271, poi conquistato dai Mamelucchi alla fine del 13° secolo, ed è annoverato fra gli esempi meglio conservati di castelli crociati. Qal'at Salah El-Din (Fortezza di Saladino), anche se in parte in rovina, rappresenta un eccezionale esempio di questo tipo di fortificazione, in qualità costruttiva e di sopravvivenza della stratigrafia storica. Conserva le caratteristiche degli inizi bizantini nel 10° secolo, le trasformazioni dei Franchi alla fine del 12° secolo e le fortificazioni aggiunte dalla dinastia Ayyubide.

Villaggi del nord - Circa 40 villaggi raggruppati in otto territori nella Siria nord-occidentale, notevole testimonianza della vita rurale nella tarda antichità e durante il periodo bizantino. Abbandonati dall'8° al 10° secolo, i villaggi risalgono al 1°-7° secolo, presentano un paesaggio straordinariamente conservato, con resti di abitazioni, templi pagani, chiese, cisterne, bagni pubblici e molto altro.

Maalula - E’ arroccata come un nido d'aquila all'ingresso di un fajj (da cui il nome che significa in aramaico "ingresso") a 165 metri sul livello del mare, con case premute l'una contro l'altra che scendono in terrazze dalla cima del ciglio montuoso lungo il versante sud, per raggiungere la valle. Maalula è uno dei cinque luoghi dove si parla ancora l’antico aramaico, la lingua di Cristo, diffusa un tempo in tutto il Medio Oriente, parlata dagli abitanti in una forma dialettale locale, che attira molti linguisti studiosi della lingua semitica antica. È proprio l'aramaico, rimasto in vita a Maalula, a rendere famoso il piccolo villaggio siriano.

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