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Siria - HTS, la punta dell’iceberg

Roberto Roggero* - Il movimento popolare che ha portato Hayat Tahrir Al-Sham alla conquista di Damasco e dell’intera Siria, è l’espressione più evidente di un mosaico di formazioni armate. Come afferma il comandante Abu Hassan Al-Hamvi (foto): la sommossa che ha portato alla fuga di Bashar Al-Assad è stata la fase finale di un processo in preparazione da oltre un anno.

Il comandante militare degli insorti ha dichiarato che l'organizzazione è stata indebolita nel 2019 dagli attacchi delle truppe governative, poi si è resa conto che il problema era la mancanza di una leadership unificata.

HTS ha avuto la capacità di riunire l'opposizione e le milizie nel sud della Siria per formare un fronte unico, con un consiglio di comandanti di 25 gruppi per la lotta contro Assad da sud, mentre altri alleati hanno attaccato la capitale da nord.

Le milizie dell'opposizione hanno intravisto la possibilità di un'offensiva a fine novembre, quando i principali alleati del regime di Assad, Iran e Russia, erano impegnati in altri conflitti. La Russia sta combattendo in Ucraina, l'Iran è impegnata sul fronte amico con Hezbollah contro Israele.

Il fronte si è poi dotato di armi adatte per combattere le forze governative, droni da ricognizione e d'attacco, unità speciali di ingegneri e meccanici. Pur essendo l’espressione di un intero popolo, tuttavia, il fronte rappresentato da HTS è ancora considerato organizzazione terrorista da diversi Paesi occidentali.

(*Direttore responsabile Assadakah News)

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