Assadakah News - I miliziani di Hay'at Tahrir al-Sham (HTS) hanno fatto breccia nelle difese di Aleppo, la seconda più grande città della Siria, dopo avere fatto esplodere due autobombe. Un comandante di HTS ha diffuso un messaggio registrato pubblicato sui social media in cui invita i residenti della città a collaborare con le forze in avanzata. Non hanno dunque raggiunto il loro obiettivo i bombardamenti con cui russi e siriani di ieri hanno tentato di arrestare l'offensiva e che sarebbero ricominciati oggi, stavolta sulla regione di Idlib.
L'esercito regolare siriano ha riferito di stare contrastando le milizie nelle aree di Aleppo e Idlib, infliggendo loro "pesanti perdite”. Un funzionario governativo ha detto all'agenzia France-Presse che l'esercito siriano ha “inviato rinforzi” ad Aleppo e negato che HTS abbia “raggiunto i confini della città”. L'agenzia turca Anadolu, che opera da Idlib, ha riferito che gli insorti hanno attaccato con i droni una base aerea militare a sud-est di Aleppo, distrutto un elicottero, sequestrato armi pesanti, depositi e veicoli militari appartenenti alle forze governative. Le formazioni umanitarie hanno dichiarato che i combattimenti hanno causato migliaia di sfollati.
Migliaia di combattenti sunniti di HTS, che controlla la zona di Idlib a sud-ovest di Aleppo, avanzano da giorni nelle zone finora in mano al governo di Damasco. I media lealisti accusano i miliziani di avere colpito gli alloggi per studenti dell'università di Aleppo, nel centro della città, uccidendo quattro persone. Tahrir al-Sham è entrata anche nella città di Saraqab, uno snodo strategico che garantirebbe le linee di rifornimento ad Aleppo.
Si tratta dei combattimenti più intensi nel nord-ovest della Siria dal 2020, quando le forze governative si sono impadronite di aree precedentemente controllate dai combattenti dell'opposizione. Le forze armate siriane hanno dichiarato che gli insorti stanno violando un accordo del 2019 che prevedeva la de-escalation dei combattimenti nell'area, che per anni è stata l'ultima roccaforte dell'opposizione. L'Osservatorio siriano per i diritti umani, un'autorevole ong, ha dichiarato che decine di combattenti di entrambe le parti sono stati uccisi a partire da mercoledì. Gli insorti hanno preso il controllo di oltre 50 villaggi durante la loro avanzata, che sembra aver colto impreparate le forze governative.
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