Assadakah News - La comunità internazionale ripone fondate speranze nella conferenza di Parigi per la ricostruzione della Siria, che si è aperta oggi a Parigi. Sul tavolo la questione della ricostruzione, ma soprattutto la cooperazione e la raccolta di fondi necessari, che porterebbero a un riconoscimento ufficiale del nuovo assetto siriano, e del leader Ahmed Al-Shaara. Un passo avanti dai recenti incontri, lo scorso dicembre ad Aqaba, pochi giorni dopo la fuga di Bashar Al-Assad, e in Arabia Saudita a metà gennaio.
A Parigi sono riuniti i rappresentanti della Lega Araba, del Consiglio di Cooperazione del Golfo, dell’Unione Europea, Turchia, Stati Uniti e ONU, e dalla Siria, in veste ufficiale, Assaad Al-Chaibani, ministro degli Esteri, con relativa delegazione.
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E’ una missione particolarmente complessa, dato che la Siria rimane territorialmente frammentata, e che la struttura del regime di Assad è stata spazzata via.
L’Unione Europea chiede la revoca graduale delle sanzioni alla Siria, specialmente per i settori bancario, energetico e trasporti, per accelerare la ricostruzione del Paese, oltre a tutela delle minoranze e diritti delle donne.
In occasione della Conferenza di Parigi, il ministro degli esteri Assaad al-Chaibani ha annunciato la formazione di un governo che rispecchierà la diversità del popolo siriano, ma Ahmed al-Shaara ha ripetutamente precisato che potrebbero essere necessari fino a cinque anni per organizzare le elezioni.
Nelle ultime settimane, Ahmed al-Sharaa si è recato in Arabia Saudita e Turchia per sollecitare il riconoscimento internazionale, e il 5 febbraio ha avuto un importante colloquio telefonico con il presidente francese Emmanuel Macron. Secondo l’Eliseo, Al-Shaara dovrebbe visitare la Francia nelle prossime settimane, per cui la Francia potrebbe essere l’apripista per il riconoscimento della nuova Siria. Particolarmente interessata è poi la Turchia, sostanzialmente per la questione curda e con nuovi legami con l’attuale Damasco, per discutere un accordo per la creazione di basi aeree turche in Siria e il coinvolgimento delle forze turche nell’addestramento del nuovo esercito siriano.
La Siria sta allargando il consenso e un’importante apertura di credibilità, perché il messaggio che il nuovo presidente ad interim della Siria sta diffondendo sempre più ufficialmente la volontà di stabilità e di ricostruzione del Paese, che ovviamente sarà un business gigantesco. E proprio di questo, tra le altre cose, si dovrà parlare a Parigi, alla Conferenza Internazionale sulla Siria, senza dimenticare il discorso geo-strategico e la Russia di Vladimir Putin.
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