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Siria - Giornalisti di Al-Jazeera scoprono fossa comune

Assadakah News - Sarebbero migliaia i corpi rinvenuti in una fosse comune vicino a Damasco, capitale della Siria che da pochi giorni è entrata in un’altra era dopo l’avanzata delle forze antigovernative e la caduta del regime di Bashar Al-Assad.

A scoprire la fossa, la cui grandezza corrisponderebbe grossomodo a quella di un campo da calcio, una troupe di giornalisti della televisione panaraba Al-Jazeera.

Il ritrovamento è avvenuto a Qutayfa, a nord est della capitale. “Questo terreno è grande circa 5mila mq”. I giornalisti hanno inquadrato la fossa, dalle immagini si vedono dei sacchi bianchi, con indicazioni di numeri, all’interno del quale secondo i reporter si troverebbero i resti di corpi. “È probabile che questi corpi provengano dalle prigioni politiche del regime, come quella di Sednaya”. Il carcere nei pressi di Damasco, a una trentina di chilometri a nord della capitale, è diventato ormai il simbolo della repressione del regime degli Assad

Sednaya è il nome della località, un paese nei pressi della capitale. La prigione fu costruita nel 1976 come campo di tortura per i detenuti politici. Era nota per le sevizie quotidiane che venivano inferte ai detenuti e le esecuzioni. Amnesty International in più occasioni ha denunciato torture e processi sommari spesso culminati in condanne a morte. Secondo l’organizzazione all’interno della struttura era stato costruito anche un forno crematorio per far perdere le tracce dei cadaveri. La prigione è stata liberata subito dopo l’ingresso a Damasco e il rovesciamento del regime. Era un posto inaccessibile a giornalisti e altri osservatori indipendenti. L’ingresso era negato anche ai familiari dei detenuti. La struttura aveva anche degli spazi sotterranei, i più difficilmente accessibili, denominati “blocco rosso”. Non è chiaro quante persone potesse contenere, secondo alcune indagini fino a ventimila. Soltanto dopo l’ingresso delle forze antigovernative, che hanno liberato i prigionieri – lo hanno fatto in tutte le carceri – sono state diffuse immagini della prigione mostrando le condizioni disumane e degradate di persone e ambienti.

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