Chiara Cavalieri* - Il pensatore politico egiziano Mostafa al-Feki ha recentemente analizzato la rapida caduta del regime di Bashar al-Assad in Siria, tracciando un interessante parallelo con gli eventi che hanno portato alla caduta di Hosni Mubarak in Egitto. Durante un'intervista televisiva nel programma "Happening in Egypt", trasmesso su MBC Egypt, Al-Feki ha sottolineato come il ritiro dell'esercito siriano dalla scena politica abbia avuto un ruolo cruciale nella destabilizzazione del regime di Assad, affermando: “Quando le forze armate alzano le mani da un regime, esso cade, e questo è successo a noi in Egitto”.
Al-Feki ha ricordato il momento decisivo in cui il Consiglio Supremo delle Forze Armate si è riunito in assenza di Mubarak, osservando che “è finita”. Questo momento, secondo lui, rappresenta un chiaro segnale della perdita di supporto da parte dell'establishment militare, un fenomeno che si è ripetuto anche in Siria, dove l'esercito ha iniziato a distaccarsi da Assad. “Negli ultimi periodi, solo alcuni leader militari hanno continuato a sostenerlo”, ha aggiunto, evidenziando il crescente scetticismo all'interno delle forze armate siriane riguardo alla leadership di Assad.
Al-Feki ha descritto la caduta del regime di Assad come un “passaggio di consegne mai visto prima”, suggerendo che le circostanze potrebbero suggerire un complotto orchestrato, anche se ha precisato di non essere propenso a teorie del complotto. Ha osservato che, sebbene Israele possa sembrare un vincitore a breve termine, la creazione di uno stato composto da diverse milizie armate potrebbe rivelarsi problematica nel lungo termine, poiché questi gruppi non sono eserciti regolari e agiscono con una ferocia che potrebbe risultare dannosa per la sicurezza israeliana.
Infine, Al-Feki ha concluso affermando che Israele ha cercato di neutralizzare la minaccia proveniente dalla Siria attaccando le capacità militari del paese, ma ha sottolineato che la situazione è complessa e potrebbe avere ripercussioni in futuro.
Queste riflessioni pongono l'accento sull'importanza del ruolo delle forze armate nella stabilità dei regimi e sul fatto che la perdita di supporto militare possa segnare l'inizio della fine per un governo, come dimostrato sia in Egitto che in Siria.
(*Presidente associazione italo-egiziana Eridanus)
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