Talal Khrais – Nel 1964 ebbe inizio una campagna di scavi da parte di una missione archeologica italiana diretta da Paolo Matthiae dell'Università La Sapienza di Roma. Proma della guerra civile, nel 2011, sono stato tra i fortunati a cui è stato permesso di visitare Ebla, la più antica città della Siria. Dal 2014 a oggi, Ebla rimane zona ad alto rischio per infiltrazioni di elementi terroristi. É stata un'antica città del Bronzo, risalente al millennio a.C. rifondata due volte e infine distrutta alla metà del II millennio a.C. i cui resti si trovano nei pressi della moderna Tell Mardikh (circa 60 km a sud-ovest di Aleppo, nella Siria settentrionale.
Il dominio di Ebla prosperò in particolare per il ruolo commerciale della città: la posizione intermedia fra Mesopotamia, Anatolia e Palestina le permetteva di godere dei vantaggi del commercio tra queste zone, dove passavano materie prime quali rame, legname (verso Mesopotamia ed Egitto), argento (verso la Mesopotamia). A Ebla giungevano poi i lapislazzuli afghani e forse anche l'oro egizio. La popolazione era per la stragrande maggioranza semita, non solo a Ebla, ma in tutto il regno, come l'onomastica mostra con evidenza.
La città conserva siti archeologici di tre fasi distinte (protosiriano maturo, protosiriano tardo, paleosiriano arcaico e maturo) e per tre volte la città subì una distruzione violenta. Per il periodo protosiriano, la popolazione residente in città dovrebbe essere stata sulle 15.000/20.000 persone, mentre il regno nel complesso contava forse circa 250mila unità. Di queste, forse 40mila partecipavano direttamente al sistema distributivo organizzato centralmente dal palazzo e dalla famiglia reale.
Si tratta di un culmine probabilmente mai più raggiunto: gli insediamenti nella zona si rarefanno nel Bronzo medio e precipitano nel Bronzo tardo. Già citato negli annali di Tuthmosi III, il nome della città potrebbe significare "pietra bianca", in riferimento alle superfici calcaree delle pietre sulle quali è stata costruita. Nel 1964 ebbe inizio una campagna di scavi da parte di una missione archeologica italiana diretta da Paolo Matthiae dell'Università La Sapienza di Roma.
La città di Ebla era menzionata da diversi testi mesopotamici e ad essa si allude anche in testi ittiti ed egizi, ma non si conosceva la sua ubicazione e fino ad allora era stata cercata senza successo. Solo nel 1968, con il recupero di vari monumenti protosiriani e, tra questi, del torso di un re di Ebla, Ibbit-Lim, fu confermato che Tell Mardīkh era l'antica Ebla. Quanto agli archivi del palazzo reale (il palazzo G), furono scoperti tra il 1974 e il 1976.
Il nome di Ebla è entrato nella storia dell’archeologia orientale quando, nel 1975, undici anni dopo l’inizio degli scavi nel sito allora noto solo con il nome moderno di Tell Mardikh, Paolo Matthiae e il suo Team portarono alla luce gli Archivi di Stato del 2300 a.C. con migliaia di tavolette cuneiformi, intere e frammentarie, la cui scoperta ha stupito il mondo scientifico internazionale e ha fortemente colpito l’opinione pubblica mondiale.
Comments