Assadakah News - La associazione assadakah augura buon lavoro a Stefano Ravagnan, nuovo capo Missione d’Italia a Damasco, in Siria, dove ha iniziato oggi “con entusiasmo” il suo mandato “consapevole della complessità della crisi, ma anche del contributo che l’Italia può offrire al popolo siriano”.
“So di poter contare su una solida rete, grazie alle tante OSC che da anni vi lavorano e alle missioni archeologiche che hanno continuato ad operare”, le parole di Ravagna; “ma so anche – e ne sono fiero – di poter contare sul sentimento di amicizia del popolo siriano”, ha aggiunto. Nato a Padova nel 1967, Stefano Ravagnan si laurea in giurisprudenza all’Università di Padova e nel 1993 entra in carriera diplomatica.
Il suo primo incarico è alla Direzione Generale Affari Politici, ma già dopo due anni, nel 1996, è console a Smirne. Nel 2000 è primo segretario commerciale a Rabat, sede in cui è poi confermato con funzioni di consigliere.
Rientrato a Roma è alla Direzione Generale Paesi dell’Europa, sino al 2009 quando è nominato primo consigliere a Mosca. Nel 2014 è ambasciatore ad Astana, accreditato, con credenziali di ambasciatore, anche a Bishkek in Kirghizistan. Commissario generale di sezione per l’organizzazione della partecipazione italiana ad Expo Astana 2017, nel 2016 è promosso al grado di ministro plenipo tenziario.
Di nuovo alla Farnesina, nel 2018 è alle dirette dipendenze del direttore generale per la Promozione del Sistema Paese. Lo stesso anno è fuori ruolo per prestare servizio presso il Commissariato Generale del Governo Italiano per Expo 2020 Dubai quale commissario generale di Sezione Aggiunto. Sempre nel 2018 è capo della Segreteria del sottosegretario di Stato. Dal 2021 è alle dirette dipendenze del direttore generale per gli Affari Politici e di Sicurezza e contemporaneamente anche inviato speciale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per la crisi siriana e coordinatore per la coalizione anti-Daesh. Dal 25 agosto 2021 è inviato speciale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per la coalizione anti-Daesh.
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