Assadakah News - Le autorità della nuova Siria hanno reso noto di avere arrestato un alto funzionario militare responsabile di migliaia di condanne a morte nella famigerata prigione di Sednaya sotto il regime di Bashar Al-Assad.
Si tratta dell'ex capo della magistratura militare, Mohammed Kanjou al-Hassan, fermato insieme a una ventina di fedelissimi, dopo gli scontri nei pressi di Tartus.
Al-Hassan sarebbe il funzionario di più alto rango a essere arrestato da quando i combattenti di Hayat Tahrir al-Sham (HTS) hanno condotto l'offensiva che ha rovesciato Al-Assad all'inizio di dicembre.
L'Associazione dei prigionieri e delle persone scomparse della prigione di Sednaya (Admsp) ha dichiarato che Al-Hassan ha diretto il tribunale militare siriano dal 2011 al 2014, durante i primi tre anni di guerra civile in Siria, ed è poi stato promosso a capo del sistema giudiziario militare del Paese. E' responsabile della morte di migliaia di persone, e dell’estorsione di oltre 143 milioni di euro ai parenti dei prigionieri, in cambio di informazioni sui loro cari, nonché presumibilmente collegato con un ruolo di primo piano nell'organizzazione e dell'esecuzione dell'assassinio del premier libanese Rafiq Hariri, ucciso da una bomba il 14 febbraio 2005 a Beirut, insieme ad altre 21 persone, mentre la sua auto passava davanti all'Hotel St. George. Insieme a lui morirono alcune guardie del corpo e l'amico ed ex ministro dell'economia Bassel Fleihan.
Più precisamente, il maggiore generale Mohammed Kanjou Al-Hassan è stato localizzato e arrestato nel villaggio di Kharbat al-Ma'za, a sud di Tartus, in un’imboscata che ha provocato la morte di una quindicina di soldati e il ferimento di altri 10, in un combattimento contro le guardie del corpo di Al-Hassan, comandate dal fratello, Suhail Al-Hassan.
Nel villaggio di Kharbat al-Ma'za Al-Hassan aveva organizzato una piazzaforte per portare avanti la resistenza, tuttavia, non si sa se anche Suhail al-Hassan sia stato catturato. L'operazione ha portato all’arresto di dozzine di residenti di Kharbat al-Ma'za in un contesto di crescente tensione.
Mohammed Kanjou Al-Hassan è nato nel 1960 proprio a Kharbat al-Ma'za, figura chiave nelle gravi violazioni dei diritti umani associate alla prigione di Sednaya, simbolo della brutalità del regime di Assad.
Con una laurea in giurisprudenza, Kanjou scalò i ranghi del regime, diventando un eminente giudice militare. Nel marzo 2011, allo scoppio delle proteste, ha prestato servizio come procuratore militare a Damasco, supervisionando processi che hanno portato a migliaia di condanne a morte.
I resoconti della televisione siriana hanno rivelato che Kanjou ha collaborato con il capo del dipartimento di sicurezza per garantire che le testimonianze dei detenuti includessero accuse uniformi di attacchi a siti militari, facilitando la condanna anche di molti innocenti, costretti a firmare confessioni senza comprenderne il contenuto.
Secondo non pochi resoconti, sotto la supervisione di Kanjou, i processi duravano non oltre i dieci minuti, poi aveva inizio l’inferno, esperienze strazianti, rivelando che Kanjou avrebbe cambiato le accuse contro i detenuti per escluderli dalla grazia presidenziale, soprattutto nel caso di 116 persone coinvolti negli sforzi per rompere l'assedio di Daraa nel 2011.
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