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Sanremo - Noa e Mira, in coppia per la pace

Immagine del redattore: Roberto RoggeroRoberto Roggero

Assadakah News - Un duetto di pace al Festival di Sanremo: la cantante israeliana Noa e la palestinese Mira Awad lo porteranno all'Ariston, durante la prima serata di martedì 11 febbraio, sulle note di “Imagine” di John Lennon.

"Non abbiamo riscritto Imagine, l'abbiamo solo tradotta: la prima strofa in ebraico, la seconda in arabo, poi canteremo in inglese e inseriremo alcune parti in italiano nel mezzo. Mi piace molto la parte del testo che dice "No religion", perché la religione è una cosa positiva, ma non quando diventa violenta, razzista o quando dà alle persone la licenza di uccidere. Come diremmo noi, la religione dovrebbe essere amore, inclusione e rispetto. Quindi sì, penso che dobbiamo andare avanti tutti con questi concetti: Paesi, religioni… dobbiamo essere tutti uno", ha spiegato Noa, ospite con Mira Awad sul Radio Truck di Rtl 102.5 a Sanremo. "La strofa che preferisco è quella in cui ci si chiede perché dobbiamo avere dei Paesi. I Paesi sono un'invenzione dell'uomo, e penso che possiamo reinventare questo modello, che non sempre funziona", ha aggiunto Mira Awad.

La loro collaborazione, hanno spiegato, "è nata nel 2000, 25 anni fa. Abbiamo rappresentato Israele all'Eurovision Song Contest nel 2009, ed è stata un'esperienza importante. Abbiamo un legame molto profondo. Devo dire, però, che purtroppo ogni volta che facciamo un grande evento insieme c'è una guerra in corso. All'Eurovision è successa la stessa cosa: c'era violenza tra israeliani e palestinesi. Noi rispondiamo sempre che il nostro lavoro non è riportare la realtà, quello lo fanno i media. Il nostro compito, come artisti, è creare la realtà o almeno immaginarla, quella che vorremmo vedere", ha detto Noa.

Mentre per Mira questa è la prima volta a Sanremo, Noa torna al Festival a 30 anni esatti dalla sua prima partecipazione, nel 1995, come ospite internazionale. Ha partecipato anche nel 2006 vincendo il Premio della Critica.

L'esibizione al festival anticipa l'uscita del nuovo album di Noa, “The Giver”. "In generale, questo album parla di donare, di valori, di amore. Lo sento pieno di energia positiva e di umanità, perché viviamo in un mondo dominato dalla tecnologia e dai robot, e io voglio mostrare la bellezza dell'umanità attraverso la musica. Viviamo in Israele, e il 7 ottobre è stato un evento enorme e terribile. Dopo quella data, ho scritto alcune canzoni con il grande pianista Ruslan Sirota, vincitore di un Grammy, un talento straordinario. Questo album è davvero pieno di umanità". Inoltre a settembre l'artista lancerà “Reimagine”: "A settembre, a Firenze, abbiamo in mente di organizzare un festival che si chiamerà Reimagine, per immaginare qualcosa di nuovo. Saranno tre giorni di musica, e ci saranno anche altri artisti oltre a me. Sto cercando artisti interessanti anche qui a Sanremo. Oltre ai concerti, ci saranno anche relatori, e vogliamo presentare un'organizzazione che lav ora per cause importanti, per mostrare al pubblico italiano che c'è speranza, che ci sono persone che si impegnano per un futuro migliore. Ci sarà anche Mira con noi, non so ancora se nel primo o nel secondo weekend di settembre".

Mira, invece, sta lanciando “Artivista”, un connubio tra arte e attivismo: "Da tempo sognavo di creare una residenza per artisti che siano anche attivisti. Quest'anno è successo per la prima volta, ed è una cosa di cui sono molto orgogliosa. Portare persone da tutte le parti del conflitto in una stessa stanza, allontanarle dalla guerra e dare loro la possibilità di conoscersi, ascoltare le loro storie e collaborare attraverso l'arte è un obiettivo che sento profondamente".

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