Casa Russa a Roma - Tavola rotonda BRICS Kazan' 2024 - Ph Veronica Paredes
Patrizia Boi (Assadakah News) - Mentre a Kazan’ si concludeva in Summit condotto dal Presidente Russo Vladimir Putin, giovedì 24 ottobre alle ore 15.00 presso la Casa Russa a Roma si svolgeva la tavola rotonda “Processo di integrazione BRICS 2024. Analisi e valutazioni della presidenza russa e del 16° vertice di Kazan”.
Dal 22 al 24 Ottobre, infatti, quest'anno il vertice dei Capi di Stato dei Paesi BRICS ha avuto luogo nella capitale del Tatarstan, Kazan’.
Ricordiamo che i BRICS sono il club fondato nel 2009 da Brasile, Russia, India e Cina, a cui si è aggiunto nel 2010 il Sudafrica. Dopo il vertice di Johannesburg del 2023, nel 2024 sono stati ammessi i nuovi Stati dell’Iran, degli Emirati Arabi Uniti, dell’Egitto e dell’Etiopia, ma anche l’Arabia Saudita è stata inviata a partecipare, pur non facendo ancora ufficialmente parte del gruppo.
C’è una vera e propria richiesta da parte dei Paesi del Sud del Mondo di un Nuovo Ordine differente da quello Occidentale determinato nel 1945 dagli Stati Uniti in particolare con la dollarizzazione del pianeta.
Durante la tavola rotonda presso la Casa Russa a Roma gli esperti dalla Russia e dall’Italia hanno parlato degli obiettivi dell'Unione, dei progetti lanciati durante la presidenza russa dei BRICS nel 2024, del posto e del ruolo dei paesi BRICS nell'emergente mondo multipolare e hanno valutato i risultati del vertice di Kazan.
Il progetto è stato promosso dall'organizzazione no-profit “Istituto Diplomatico Internazionale” di Roma in collaborazione con il Laboratorio BRICS dell'Istituto di Studi Politici, Economici e Sociali (Eurispes) con il sostegno della Casa Russa a Roma.
Al dibattito hanno preso parte collaboratori delle rappresentanze diplomatiche in Italia, ricercatori e professori delle Università italiane, rappresentanti di ONG e analisti indipendenti secondo il previsto programma.
Ha aperto i lavori intervenendo per i saluti istituzionali la Direttrice del Centro Russo di Scienza e Cultura (Casa Russa a Roma), Daria Pushkova.
Il pomeriggio è stato introdotto dal Presidente dell’Istituto diplomatico internazionale, Paolo Giordani e dal Coordinatore del Laboratorio Brics dell'Eurispes, Marco Ricceri.
La relazione più attesa, naturalmente, era quella del Ministro Consigliere dell'Ambasciata della Federazione Russa, Mikhail Rossiysky (Ph Veronica Paredes), intitolata Obbiettivi e iniziative della Presidenza Russa BRICS 2024.
Prendendo in considerazione i vari punti della Dichiarazione di Kazan’, Rossiysky, ha ribadito l’importanza degli obiettivi di:
«Rafforzare il multilateralismo per uno sviluppo e una sicurezza globali più giusti»;
rafforzare ulteriormente la solidarietà dei BRICS e la cooperazione basata sugli interessi reciproci;
riaffermare l’impegno verso lo spirito BRICS di rispetto reciproco e comprensione, uguaglianza sovrana, solidarietà, democrazia, apertura, inclusività, collaborazione e consenso;
rafforzare la cooperazione nei BRICS allargati nell'ambito dei tre pilastri politici e di sicurezza, economici e finanziari, culturali e interpersonali a beneficio dei propri cittadini attraverso la promozione della pace, un ordine internazionale più rappresentativo e più giusto, un sistema multilaterale rinvigorito e riformato, per lo sviluppo sostenibile e una crescita inclusiva;
favorire il Dialogo con il Centro euro-mediterraneo di sviluppo per le micro, piccole e medie imprese (EMDC) stimolando la partecipazione di Africa, Asia, Europa, America Latina e Medio Oriente con il motto: “BRICS e Sud del mondo: costruire un mondo migliore Insieme”;
accogliere con favore il notevole interesse da parte dei paesi del Sud del mondo nei confronti BRICS per cui sono state approvate le modalità della categoria dei paesi partner BRICS.
La notizia di portata storica è che altri 13 stati, Algeria, Bielorussia, Bolivia, Vietnam, Indonesia, Kazakistan, Cuba, Malesia, Nigeria, Tailandia, Turchia, Uganda, Uzbekistan hanno ricevuto lo status di “Paesi partner BRICS”, pertanto il Club Brics attualmente è composto da ben 22 Paesi.
I leader hanno discusso questioni chiave sulla sicurezza internazionale e sulla necessità di trovare una modalità per la risoluzione dei conflitti in corso.
È espressa preoccupazione per il deterioramento della situazione e crisi umanitaria nei territori palestinesi occupati, in particolare a seguito di un’escalation di violenza senza precedenti nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania forzata dall’offensiva militare israeliana, che ha portato all’uccisione di massa e al ferimento di civili, sfollamenti e distruzione diffusa delle infrastrutture civili. Si è sottolineata l’urgente necessità di un cessate il fuoco immediato, globale e permanente sulla Striscia di Gaza, la liberazione immediata e incondizionata di tutti gli ostaggi e detenuti di entrambi le parti e che non sia ostacolatata la fornitura di aiuti umanitari alla Striscia di Gaza.
Sono stati denunciati gli attacchi israeliani contro ospedali, strutture, personale umanitario
e punti di distribuzione, chiedendo la piena attuazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni, accogliendo i continui sforzi da parte degli Stati arabi coma la Repubblica d'Egitto e lo Stato del Qatar per raggiungere un cessate il fuoco immediato, accelerare la fornitura di aiuti umanitari e imporre a Israele il ritiro dalla Striscia di Gaza, chiedendo il rispetto del diritto internazionale. Si è preso atto dei provvedimenti provvisori della Corte Internazionale di Giustizia nel procedimento giudiziario avviato dal Sudafrica contro Israele. Si apprezza l’iniziativa di pace araba che prevede l’istituzione di uno Stato di Palestina indipendente in linea con le norme riconosciute a livello internazionale.
È stata espressa anche una particolare preoccupazione per la situazione nel sud del Libano, condannando la perdita di vite civili e gli immensi danni che ne derivano alle infrastrutture civili per gli attacchi da parte di Israele nelle zone residenziali del Libano e si è chiesta la cessazione immediata degli atti militari. Sono stati condannati fermamente gli attacchi al personale delle Nazioni Unite e le minacce alla loro sicurezza.
È stato sottolineato, altresì, che la sovranità e l’integrità territoriale della Siria devono essere rigorosamente rispettate.
È stata espressa anche grave preoccupazione per la crescente violenza e la crisi umanitaria
in Sudan ribadendo l’appello per un cessate il fuoco immediato, permanente e incondizionato e la risoluzione pacifica del conflitto con l’impegno nei colloqui di pace come unica via per porre fine a questo conflitto.
È stato deplorato il brutale attacco di gruppo a Pont Sondé, ad Haiti, che ha provocato la morte e gli sfollamenti forzati di civili.
È stata sottolineata la necessità di una soluzione urgente e pacifica in Afghanistan per rafforzare la sicurezza e la stabilità regionale, sostenendo l’Afghanistan come un paese Stato indipendente, unito e pacifico, libero dal terrorismo, dalla guerra e dalla droga.
I Leader BRICS hanno riaffermato l’impegno a sostegno del diritto internazionale, compresi gli scopi e i principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite (ONU) come pietra angolare indispensabile e il ruolo centrale delle Nazioni Unite nel sistema internazionale, in cui gli Stati sovrani cooperano per mantenere la pace e la sicurezza internazionale, promuovere lo sviluppo sostenibile, garantire la promozione e tutela della democrazia, dei diritti umani e delle libertà fondamentali per tutti, nonché una cooperazione basata sulla solidarietà, sul rispetto reciproco, sulla giustizia e sull’uguaglianza.
Un altro punto importante era riferito al commercio, nel senso di riaffermare il sostegno a un sistema basato su regole, aperto, trasparente, giusto, prevedibile e un sistema commerciale multilaterale inclusivo, equo, non discriminatorio e basato sul consenso dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) al centro, con speciali e differenziali trattamento (S&DT) per i paesi in via di sviluppo, compresi i paesi meno sviluppati respingendo le misure unilaterali restrittive del commercio non coerenti con le regole dell’OMC.
Una delle altre priorità espresse è stata la richiesta di riforma delle istituzioni di Bretton Woods, che prevede un aumento di rappresentanza degli EMDC in posizioni di leadership allo scopo di riflettere il loro contributo sull’economia globale.
Dopo l’intervento del Ministro Russo è stata presentata anche una interessante relazione dal titolo I BRICS e la riforma dell’Ordine Globale. Verso un nuovo multilateralismo? da parte di Giovanni Barbieri (Ph Veronica Paredes), Collaboratore di Ricerca del Centro CRANEC di Milano, il quale ha posto l’accento su due modi di trattare i BRICS, quello tradizionale effettuato snocciolando dati che farebbe correre il rischio di affrontare la questione in termini competitivi, oppure affrontare la questione come nella Dichiarazione di Kazan’, in maniera più inclusiva e soprattutto cooperativa. Infatti l'approccio filosofico dei BRICS appare completamente diverso da quello dei Paesi Occidentali, basato su una dichiarazione fondamentale di NON ANTI-OCCIDENTALITA’ e per l’ennesima volta con una richiesta di riforma dell’ONU, affermando la necessità dei Paesi emergenti di riorganizzare il mondo con le condizioni mutate rispetto a quelle che vigevano dopo la Seconda Guerra Mondiale, con la possibiltà di contemplare anche la pluralità di voci dei Paesi emergenti.
Successivamente a queste due relazioni sono intervenuti come Esperti:
Claudio Cecchi (già professore ordinario di Economia Applicata all'Università degli Studi di Roma “La Sapienza”), sul tema Il BRICS e i nuovi processi dello sviluppo economico globale nei rapporti internazionali;
Giuliano Bifolchi (Research Manager di SpecialEurasia), sul tema Il BRICS nei rapporti internazionali: G20; UA, EAEU, SCO, ASEAN, MERCOSUR, EU;
Elisabetta Basile (già professore ordinario di economia applicata nell'Università di Roma "La Sapienza"), sul tema Il BRICS per la scienza, cultura, incontri tra popoli e società civile.
Questi interventi hanno dato luogo, infine, ad un interessante dibattito tra relatori, esperti e pubblico (Ph Veronica Paredes) convenuto numeroso all’evento, tanto che i posti a sedere erano già esauriti molto prima dell’inizio della manifestazione.
L’incontro si è concluso alle ore 18,00.
Dichiarazione dim Kazan' in inglese: Dichiarazione di Kazan'
Un interessante servizio sulla Tavola Rotonda di Byoblu a cura di Giulia Bertotto: https://www.byoblu.com/2024/10/25/brics-a-kazan-e-convegno-alla-casa-russa-di-roma-due-incontri-sul-nuovo-mondo/
Comments