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Roma - “Storie di donne: la diversità che arricchisce l’Italia”

Elisabetta Pamela Petrolati - Si è svolto con grande successo ieri, 5 aprile 2024, l’incontro “Storie di donne: la diversità che arricchisce l’Italia”. Otto donne, tra cui la consigliere dell’ambasciata dell’Algeria, Soumeya Hadef e la Presidente del consiglio di amministrazione della moschea Al Huda, Zeinab Ismail. Diversi continenti e colori, hanno raccontato le loro storie, le loro lotte contro la discriminazione, sostenendo argomenti per un mondo più umano. Donne protagoniste hanno dato l’esempio su come la diversità arricchisce e modernizza un paese.

L’incontro, organizzato da WAI (Welcome Association Italy) e dalla associazione italo-araba Assadakah presso la sala della Banca Generali, ha riscontrato una grande partecipazione e profondo coinvolgimento da parte dei numerosi e motivati presenti, tra i quali il rappresentante della Lega degli Stati Arabi, che ha portato i saluti di S.E. Inas Mekkawi (ambasciatrice della Lega Araba in Italia) alle relatrici e ai convenuti. Prima di iniziare, Talal Khrais, giornalista di ultradecennale esperienza nonché responsabile delle relazioni internazionali di Assadakah, nel ringraziare i presenti e le parti coinvolte nell’organizzazione, ha annunciato che a questo incontro seguiranno altre iniziative legate al mondo femminile tra le quali una che si chiamerà “Dietro il velo”, mirata a dare luce al nascosto mondo di cultura e affermazione sociale femminile celato dietro l’apparente velo.

La segretaria della Fondazione SMA, dott.ssa Maria Brunetti, ha aperto la serata e introdotto le varie personalità del mondo culturale, diplomatico, sociale e artistico che ricoprono cariche e funzioni importanti in vari e diversi settori in funzione dell’integrazione delle persone immigrate, con particolare attenzione al mondo femminile. Significativi e diversificati gli interventi che hanno portato l’attenzione sui diversi problemi e sulle interpretazioni teoriche e fattuali del concetto di integrazione dei cittadini stranieri.

Le relatrici Sonia Hadef, Zeinab Ismail, Elisa Javier, Anna Spencer, Benedetta Triulzi, Fabiana Amarante, Karen Thomas hanno toccato importanti tematiche che quotidianamente sono oggetto del loro interesse e del loro lavoro nel campo dell’immigrazione e degli innumerevoli risvolti umani, psicologici, sociali legati ad esso. Si è parlato del contributo che le comunità di immigrati apportano alla società di accoglienza, ai riscontri positivi dell’integrazione in un paese come l’Italia e al ruolo importante delle realtà associative e degli uffici diplomatici delle ambasciate. Si è evidenziato un fattore importante di cui spesso non si tiene conto quando si parla di immigrazione, cioè che molte di queste persone provengono da zone di campagna del paese d’origine, dunque numerosi sono i disagi dovuti all’inserimento in grandi città, alla lingua, alla situazione delle donne.

Per non considerare la confusione che fanno gli europei rispetto all’uso del velo, confondendo islam, consuetudine, tradizione. Si sono toccate poi ragioni e soluzioni pratiche di integrazione come la facilitazione al conseguimento della patente e a corsi efficaci di lingua italiana.

Si è parlato del cibo come fattore di comunicazione e integrazione, della difficoltà delle donne a conciliare la carriera ad alti livelli con la vita familiare e privata, nonché sulla ormai superata definizione di immigrati di seconda o terza generazione che sono attualmente italiani a tutti gli effetti, indipendentemente dai tratti somatici o dal colore della pelle. In ultimo, il ruolo dell’arte nella valorizzazione di sistemi comunicativi differenti nell’ottica di un linguaggio che va al di là delle reciproche provenienze. Questi temi, qui appena accennati, sono stati preziosa fonte di riflessione sulle grandi conquiste fino ad ora conseguite fattivamente nell’ottica dell’inclusione e dell’integrazione e, contemporaneamente, sulle aree problematiche sulle quali bisogna continuare a lavorare e a impegnarsi. Incontro all’insegna del confronto e della discussione dialettica per il comune cammino della valorizzazione di ciascun individuo come essere umano e cittadino del mondo e, di certo, del riconoscimento della ricchezza e abbondanza delle peculiari sfaccettature che disvelano la complessa personalità e il costruttivo contributo della “Donna” in ogni società in cui si trovi a vivere.

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