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Roma - Rinviata la mozione sul coinvolgimento dell'Italia per la pace tra armeni e azeri

Immagine del redattore: Letizia LeonardiLetizia Leonardi

Letizia Leonardi (Assadakah News) - La discussione sulla mozione che chiede all`Italia di farsi parte attiva di iniziative per favorire la pace tra Azerbaijan e Armenia è stata rinviata. Secondo il senatore di Italia Viva, Ivan Scarfarotto, responsabile esteri del partito, questa decisione, che è partita dalla maggioranza, è scaturita dal timore del governo di andare sotto nella votazione. Un timore che la dice lunga sul rapporto che il governo ha con l'Armenia e l'Azerbaijan.

"La mozione - spiega Scalfarotto - è stata sottoscritta da tutti i gruppi e teneva una posizione equilibratissima tra i due Paesi. Il governo, con il vice ministro Cirielli, ha proposto una riformulazione, tentando di riscrivere il testo in modo chiaramente più favorevole a una delle parti in causa, ma la maggioranza ha scricchiolato vistosamente. La Lega ha dichiarato di essere in difficoltà, così come vari colleghi di Forza Italia e FDI, e quindi la maggioranza ha spedito la palla in tribuna. Mi chiedo: ma Cirielli aveva il mandato di Tajani nello schierare l`Italia in favore di una delle parti? Il ministro degli Esteri è stato informato? Eppure nel testo veniva anche elogiato il lavoro di Tajani nella questione. Una vicenda surreale".

Questa mozione, la cui prima firma è stata proprio quella di Scalfarotto, è stata sottoscritta da 72 senatori di tutti i gruppi presenti in Senato ed è scaturita da un lavoro attento e certosino. "Ci saremmo aspettati - ha affermato il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva - che il governo ringraziasse il Parlamento per quanto da noi fatto. E invece il governo ha chiosato, modificato, perfezionato, come se 72 senatori fossero dei minus habens che hanno bisogno della maestrina. Chiediamo al vice ministro Cirielli di rimettersi all'aula. Abbiamo sottolineato l'importanza del rispetto delle minoranze cristiane, delle chiese distrutte e tutti i gruppi hanno cercato di trovare un punto di convergenza, per rendere il nostro Paese e il governo più credibili di fronte a un ruolo da arbitro tra le parti che ci proponiamo di svolgere nel Caucaso. Con il suo parere negativo -il governo mina la sua stessa credibilita. Chiedo quindi al governo di modificare il suo parere".

(Foto di Global Voices)

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