Assadakah News Agency – Dopo la presentazione avvenuta negli Stati Uniti, e quella avvenuta in Brasile, il Regno del Bahrain ha presentato a Roma, lo scorso 26 gennaio, la Dichiarazione con la quale S.M Hamad Bin Isa Al Khalifa invita la comunità internazionale, e in particolare i leader di tutti i governi del mondo, alla cooperazione, al rispetto delle diverse confessioni religiose, e alla pacifica convivenza. Un invito A costruire un futuro degno di essere vissuto per le generazioni future.Di seguito il testo integrale:
Regno del Bahrain - Dichiarazione
“L'ignoranza è nemica della pace, è quindi nostro dovere imparare, condividere e vivere insieme, secondo i principi della fede, nello spirito del rispetto e dell'amore reciproci”.
Sua Maestà Hamad Bin Isa Al Khalifa,
sovrano del Regno del Bahrain
“Da centinaia di anni, diverse comunità religiose vivono in armonia, fianco a fianco, nel Regno del Bahrain, praticando pienamente i principi delle rispettive confessioni religiose, in pacifica coesistenza le une con le altre…Offriamo umilmente il secolare stile di vita tradizionale del Bahrain come esempio per ispirare gli altri”.
1) La fede e le sue manifestazioni
Celebriamo il fatto che la religione sia tra le più grandi forze di Dio nel nostro mondo, e ha principalmente ispirato le persone a condividere lo stesso bene con gli altri uomini. La comunità mondiale ha riconosciuto che la fede e l'espressione religiosa sono un diritto fondamentale inalienabile. Tuttavia, ora, come in certi tempi passati, la religione è usata troppo spesso come sanzione divina per diffondere odio e dissenso. Piuttosto che sostenere le persone durante le crisi, la religione è stata usata per contribuire all’acuirsi delle crisi, e spesso è stata essa stessa causa di crisi. Iniziamo ad affrontare questa negatività imparando a distinguere tra forme sane e malsane di insegnamento e attività religiosa. Riconosciamo che questo può essere contrastato solo attraverso il dialogo interreligioso e la condivisione della conoscenza, portando così alla positività dell'illuminazione e della comprensione.
1/A) Dichiariamo che quando il clero estremista predica l'odio, la violenza e cerca di seminare i semi della discordia, che incitano alla profanazione del nome di Dio.
2) Libertà di scelta
Riconosciamo che Dio ci ha insegnato ad esercitare il Divino Dono della Libertà di Scelta e dichiariamo che la religione forzata non può portare una persona a una relazione significativa con Dio.
2/A) Rigettiamo con la massina determinazione la costrizione dell’osservanza religiosa. Inoltre, dichiariamo che ogni individuo ha la libertà di praticare la propria religione, a condizione che non rechi danno agli altri, rispetti le leggi del Paese in cui si trova, e accetti la responsabilità, spiritualmente e materialmente, delle proprie scelte.
3) Determinazione della Volontà Divina
Riconosciamo il fatto che la religione può mettere in disaccordo gli uni e gli altri, nell’interpretazione dei principi della Volontà di Dio, eppure tutte le religioni illuminate rifiutano di invocare il Suo nome per legittimare la violenza contro persone innocenti. Questa è una chiara profanazione del Suo nome, piuttosto che un adempimento della Sua volontà.
3/A) Perciò dichiariamo che ogni atto che sia moralmente ripugnante per la grande maggioranza dell’umanità, e che insulti la collettività e la coscienza morale, non può essere considerato come parte della rivelazione della Volontà di Dio. Facciamo appello a tutte le persone di buona volontà e di Fede, perché vengano ripudiate pratiche come la diffusione del terrore, l'incoraggiamento all'estremismo e alla radicalizzazione, gli attentati suicidi, la promozione della schiavitù sessuale e l'abuso su donne e bambini.
4) Diritti religiosi e responsabilità
Dio si aspetta di più da coloro che sono in posizione di autorità spirituale e temporale. Genti di tutte le confessioni religiose devono avere lo stesso diritto di professare la propria fede, di riunirsi per pregare, educare, celebrare e praticare secondo i precetti della propria religione. E’ responsabilità di ogni buon governo rispettare e proteggere allo stesso modo le comunità religiose, che siano di maggioranza o minoranza della popolazione. Né dovrebbero essere soggetti a minacce, vergogna o incitamento né dovrebbero essere discriminati a causa della loro Fede. Coloro che occupano posizioni di autorità devono garantire che le persone che lasciano le loro case per i loro luoghi di culto possano farlo senza intimidazioni, violenza o peggio. Allo stesso modo, tutte le persone di fede e le loro comunità hanno una responsabilità speciale nel dimostrare ai loro vicini che l'estremismo non è più sacro della moderazione.
4/A) Dichiariamo inoltre che ciascuno di noi tutti ha un ruolo attivo da giocare, nel creare un ambiente pienamente inclusivo che promuova il rispetto reciproco e la cooperazione.
5) Speranza di Fede
Ci impegniamo a insegnare ai nostri figli, e a dimostrare loro con l'esempio, che compiendo un semplice atto di gentilezza e compassione stiamo agendo secondo la volontà del Dio, e del suo bene che invochiamo per il mondo. Ci impegniamo a lavorare per un mondo in cui le persone di fede sincera si uniscono per rifiutare ciò che ci divide e concentrarsi invece nel celebrare ed espandere ciò che ci unisce. In questo modo, ascoltiamo l'enorme potere della Fede collettiva per unire un mondo in pace, dove la religione è una benedizione per tutti e per tutti, dove prevale lo spirito benedetto del rispetto e dell'amore reciproci.
5/1A) Fu all'interno di questa regione che emersero le tre Fedi Abramitiche. Di conseguenza, i loro principi hanno fatto sì che questa regione ospitasse innumerevoli milioni di persone provenienti da tutte le religioni del mondo. Pertanto, noi persone che usiamo la religione, che insegniamo la religione e che siamo in una posizione di influenza, dichiariamo che faremo tutto ciò che è in nostro potere per garantire che la fede religiosa sia una benedizione per tutta l'umanità e un fondamento per la pace nel mondo".
"La fede illumina il nostro cammino verso la pace"
S.M. Hamad Bin Isa Al Khalifa
sovrano del Regno del Bahrain
Manama 3 luglio 2017
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