Assadakah News Agency - Appuntamento importante, da non mancare, quello in programma mercoledi 20 dicembre alle 17.30, presso la Sala Congressi Hotel Donna Laura Palace (Lungotevere delle Armi, 21), per l’incontro di presentazione del nuovo libro di Bruno Scapini (nella foto con l'ambasciatrice di Palestina in Italia, S.E. Abeer Odeh) “L’anomalia della Terra Promessa” (Calibano Ed.). Bruno Scapini ha inoltre incontrato l'almasciatroce Abeer Odeh accompagnato da Talal Khrais, giornalista e responsabile per le relazioni internazionali per la associazione italo-araba Assadakah, che aderisce e sostiene l'iniziativa,alla quale ha fatto omaggio di una copia del libro.
Non solo per l’attualità dell’argomento, ma soprattutto perché l’autore è profondo conoscitore delle dinamiche culturali e politiche del mondo arabo, per esperienza personale essendo stato per diversi anni ambasciatore della Repubblica Italiana.
L’opera si riferisce alla Palestina e ha per oggetto una trama di fantasia che però si innesta in un preciso contesto di riferimenti storici, politici e sociali veri e reali. Tutti elementi che peraltro ritroviamo riflessi nei critici e drammatici avvenimenti di questi giorni in Medio Oriente.
La trama si configura come un pretesto per mezzo del quale l’autore trova le motivazioni per denunciare una problematica ancora irrisolta o che causa serie apprensioni a livello politico internazionale per la gravità dei suoi tratti.
In questo romanzo lo scopo che l’autore si pone è quello di denunciare le gravissime condizioni in cui si trova ancora oggi a vivere il popolo palestinese. La irrisolta questione di un suo Stato da prevedere e riconoscere permane infatti come possibile causa di una guerra regionale che potrebbe risultare devastante per tutti i Paesi dell’area. Nello sviluppo della trama – concepita come una sorta di spy-story – è dato pertanto rilevare come alcuni elementi siano particolarmente rilevanti.
Risulta evidente il dramma del popolo palestinese costretto a vivere in condizioni di assenza di libertà, in quanto sottoposto ad un regime di amministrazione non compatibile con i principi di una vera democrazia. Inoltre, dai dialoghi tra personaggi, balza all’evidenza come l’intransigenza di Israele sia alla radice di una mancata soluzione. E di questo l’Amministrazione americana sembra prendere atto nel romanzo, cosa che si auspica possa avvenire nella realtà politica dei nostri giorni.
L’auspicio dell’autore è fare in modo che la posizione americana nei riguardi di Israele - tradizionalmente di appoggio - possa essere riveduta e che Washington inizi a prendere le distanze da Israele. Solo così potranno realizzarsi le condizioni più adatte affinché Israele si convinca a cambiare di atteggiamento.
Un altro aspetto decisamente rilevante è il riferimento alla tematica religiosa con le due questioni dell’Arca di Noè (Monte Ararat) e la Terra Promessa. Un elemento religioso questo che, sebbene non assurga a motivo principale del romanzo, tuttavia lo troviamo diffuso impegnando spesso i dialoghi tra personaggi allorché questi, trovandosi sui luoghi richiamati dalle Sacre Scritture, ne subiscono il fascino venendo però anche indotti a porsi diverse domande sul perché di certi accadimenti biblici e soprattutto a riguardo di quella terra promessa da Dio a tre diversi popoli e perché questi se la contendano. Trattasi a questo proposito di domande esistenziali che basandosi sulle citazioni della Bibbia cercano delle risposte nella ragione umana. Per informazioni: Staff organizzativo 347.5875725.
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