
Elisabetta Pamela Petrolati (Assadakah News) - Serata di alto profilo culturale e conoscitivo quella del 24 febbraio, al Circolo Tennis Belle Arti in via Flaminia n. 158 Roma, sede di incontri di grande spessore e approfondimento a cura della dott.ssa Maria Grazia Perna. Evento dedicato all’antico, nobile quanto martoriato popolo armeno. A parlare del suo Paese l’Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario Vladimìr Karapetyàn della Repubblica d’Armenia, che proprio in questi giorni ha presentato le Lettere Credenziali al Presidente Mattarella per il suo nuovo incarico presso la Repubblica Italiana. Dopo una conviviale cena, come da consuetudine, gli illustri presenti si sono accinti ad ascoltare le riflessioni e le considerazioni dell’Ambasciatore. Il reporter di guerra e fondatore di Assadakah, Talal Khrais, ha moderato abilmente la conversazione e gli interventi del pubblico; la dott.ssa Naira Ghazarian dell’Ufficio Segreteria dell’Ambasciata, ha curato la traduzione; la scrivente ha introdotto la serata offrendo salienti tratti storici ma soprattutto delineando la cifra che connota in modo significativo il popolo armeno, facendolo distinguere da tutti gli altri. Le personalità di spicco presenti in sala, fra cui la dott.ssa Marietta Stephanian, vice capo missione, hanno seguito attentamente le parole dell’Ambasciatore, in un atteggiamento di grande interesse e coinvolgimento per la sofferente storia del popolo armeno.

A seguito delle riflessioni introduttive Karapetyàn ha preso la parola per condividere le priorità del suo Governo con i presenti. L’Ambasciatore ha asserito che venendo in Italia si è reso conto di quanto sia forte la preoccupazione per la guerra e di quanto sia sentito il conflitto russo-ucraino, ha voluto pertanto rammentare che in un’altra regione, nel cuore dell’Europa, si sono verificati conflitti bellici e situazioni critiche alle quali ancora non è stata trovata soluzione. Così si è espresso: “Questa regione, l’Armenia, è un’area bollente e la sua situazione è così complessa perché i tre Paesi che compongono questa regione del Caucaso meridionale hanno scelto tre diversi vettori di sviluppo. L’Italia si trova in una situazione molto vantaggiosa, molto comoda, perché intrattiene ottimi rapporti con tutti e tre i Paesi della nostra regione, Georgia, Armenia e Azerbaigian, anzi, con uno di questi intrattiene rapporti ancora più buoni. Il fatto che le relazioni con i tre Paesi non siano della stessa intensità comporta che il livello di attenzione verso la nostra regione non sia alto. Il Governo armeno è molto determinato e io ricevo ogni giorno istruzioni di poter costruire e determinare una pace con i Paesi vicini. L’Armenia ha ottimi rapporti con la Georgia così come li ha l’Azerbaigian, ma l’Azerbaigian non è disposto a concludere una pace e quindi provoca quotidianamente l’aumento della tensione nella zona. Sottolineo questo perché il raggiungimento della pace, la normalizzazione, avvicinerebbe molto il nostro Paese all’Italia.”

L’Ambasciatore ha poi sottolineato che l’Italia ha attuato una serie di iniziative volte a favorire il processo di pace, riferendosi alla mozione adottata dal Senato della Repubblica Italiana proprio recentemente, il 19 febbraio scorso, la quale richiama tutto il Governo Italiano a promuovere ogni sforzo per il raggiungimento della pace nella Regione Caucasica. Questa mozione ha avuto un consenso trasversale e ciò è stato riferito da Karapetyàn alla sua Capitale. Dunque l’Ambasciatore riferisce di trovarsi, al suo insediamento, in una posizione molto favorevole per l’ulteriore sviluppo delle relazioni tra i nostri due Paesi. Inoltre ha affermato che si è creato un terreno molto fertile in tal senso, grazie anche a iniziative come quella in atto o come quelle possibili nel campo della cultura e dello sport. Nello specifico l’Ambasciatore ha inteso riferirsi alla conversazione avuta nel corso della serata con il dott. Michele Cioffi, Presidente Nazionale del Dipartimento Cultura Sport e Spettacolo Libertas, in seguito alla quale, per comuni intenti, hanno gettato le basi per una solida collaborazione culturale e sportiva. L’Ambasciatore ha concluso il suo discorso dichiarandosi fiducioso di rafforzare i legami con l’Italia, la quale intrattiene buoni rapporti economici con l’Azerbaigian e relazioni culturali molto strette con l’Armenia. Pertanto auspica che l’Italia sia incentivata dagli sforzi e dalla volontà di pace del Governo armeno e che possa sostenerlo nelle azioni di ricostruzione, appianamento dei conflitti e cooperazione.
Domande precise e pertinenti hanno seguito il discorso dell’Ambasciatore che ha avuto modo di fornire ulteriori delucidazioni su vari fronti.
Riguardo ai rapporti con l’Italia, Karapetyàn ha affermato che si augura possano rafforzarsi e salire ai livelli di quelli che attualmente il Governo Italiano intesse con l’Azerbaigian.

L’Ambasciatore, rispondendo a una domanda relativa al recente caso della ricercatrice italiana Valentina Chabert che, partecipando a un evento organizzato dalla cosiddetta “Western Azerbaigian Community”, ha ricevuto un certificato di appartenenza alla comunità azera, ha affermato: “Questa è un’ulteriore testimonianza che l’Azerbaigian sta utilizzando i mezzi finanziari per influenzare le persone. Queste iniziative non sono destinate ad avere successo, poiché con queste modalità la comunità azera non può coinvolgere nomi importanti, persone di spicco o valore. Potranno aderire a simili accordi solo persone disposte a farsi convincere dietro compenso. Con questi mezzi non potranno mai essere coinvolte persone di spessore. Penso che iniziative del genere avranno un esito fallimentare. Questa signora, aderendo a una simile proposta , si è messa in una lotta interna, andando contro le persone che lavorano onestamente e si coinvolgono con fiducia in iniziative accademiche. Eventi organizzati con la finalità di influenzare economicamente i ricercatori e gli studiosi non avranno una buona sorte. Avranno successo le persone che parlano e credono nella giustizia e nella pace.”

Con le successive risposte Karapetyàn ha chiarito che storicamente l’Armenia ha ottimi rapporti con la Russia ma, a causa del suo non intervento rispetto agli eventi del 2020 e 2023 verso la “pulizia etnica” da parte dell’Azerbaigian, bisogna capire l’attuale senso di tradimento provato dagli armeni. L’Ambasciatore ha proseguito affermando che l’Armenia ha buoni rapporti con l’America e l’Europa: negli ultimi tempi infatti è iniziato un processo di adesione all’UE, e ha specificato che ciò non significa adesione anche alla NATO, percorso molto più rischioso. Karapetyàn ha poi sostenuto che l’Armenia ha buoni rapporti con l’Iran e che le attuali sanzioni a cui è sottoposto da parte del Mondo Occidentale danneggiano anche il suo Paese. Egli ha osservato, inoltre, che il rapporto del suo Paese con la Cina è molto attivo, il Governo Cinese lavora con tutti i Paesi della Regione Caucasica e cerca di partecipare ai vari progetti di sviluppo e commercio. In conclusione l’Ambasciatore ha voluto mettere in luce i rapporti di simpatia, affetto e vicinanza tra i nostri popoli anche al di là delle linee attuali del Governo Italiano.
L’Ambasciatore si è reso disponibile a ogni partecipazione e contributo da parte dell’Ambasciata ai fini progettuali di vario genere. Egli si è reso conto, venendo in Italia, della propositività culturale, rimanendone positivamente colpito, e si è dimostrato accogliente rispetto alle varie iniziative che proverranno da ogni parte d’Italia.
Dunque, a questo incontro ne seguiranno altri e si avvieranno eventi e progetti atti alla crescita dei rapporti solidali tra Italia e Armenia. Auguriamo all’Ambasciatore Karapetyàn una buona permanenza nel nostro Paese e un proficuo lavoro per far avvicinare gli italiani ancora di più al suo meraviglioso Paese.

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