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Roma – Papa Francesco a consacrate e sindaci: “Non arrendetevi”


Talal Khrais (NNA Vaticano) - Papa Francesco dedica il videomessaggio di preghiera per il mese di febbraio a religiose e laiche consacrate. Il grazie per la grande opera di bene compiuta nel mondo: “Continuate a operare con poveri, emarginati e con chi è schiavizzato dai trafficanti”. Poi l’incoraggiamento a non permettere che il loro servizio sia ridotto a "servitù", anche da parte di uomini di Chiesa. “Questo mese pregheremo in modo speciale per le donne religiose e le donne consacrate. Che cosa sarebbe la Chiesa senza le religiose e le laiche consacrate? Non si può capire la Chiesa senza di loro”. Rivolgendosi a loro stesse, raccomanda di discernere e scegliere ciò che è bene per la loro missione “di fronte alle sfide del mondo che stiamo vivendo. Vi esorto a continuare a lavorare e a operare con i poveri, con gli emarginati, con tutti coloro che sono schiavizzati dai trafficanti; in particolare, chiedo loro di concentrarsi su questo.

Rivolgendosi poi ai sindaci delle città, non solo italiane, il pontefice ha dichiarato che anche se faticoso, il lavoro delle istituzioni comunali al fianco della gente, in due anni di pandemia, è lo spunto per un incoraggiamento ai primi cittadini, rappresentati dall'Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani. Tre le parole chiave: paternità o maternità, periferie e pace.

L’incontro con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani è l’occasione, per Francesco, per ringraziare tutti i sindaci, in particolare, per il loro lavoro in questi due anni di pandemia. Ricevendoli in udienza il Papa evidenzia quanto la loro presenza, a garanzia del rispetto delle norme, sia stata determinante per incoraggiare “le persone a continuare a guardare avanti”, e ricorda l’aiuto che i primi cittadini hanno offerto ai responsabili legislativi perché prendessero decisioni tempestive per il bene di tutti. Il Pontefice non manca di riconoscere e sottolineare quanto complesso sia il compito cui i sindaci sono chiamati tra "consolazioni" e "difficoltà": stare vicino alla gente a servizio del bene comune, ma al contempo sentire “la solitudine della responsabilità”.

Papa Francesco osserva come spesso “la democrazia si riduca a delegare col voto, dimenticando il principio della partecipazione, essenziale perché una città possa essere bene amministrata”. Quanto è importante poter contare sulla presenza di reti solidali, che mettano a disposizione competenze per affrontarle. La pandemia ha fatto emergere tante fragilità, ma anche la generosità di volontari, vicini di casa, personale sanitario e amministratori che si sono spesi per alleviare le sofferenze e le solitudini di poveri e anziani. Questa rete di relazioni solidali è una ricchezza che va custodita e rafforzata.

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