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Roma - Membri del governo e del Parlamento alla Festa Nazionale della Repubblica d'Armenia


Letizia Leonardi (Assadakah News) - Si è svolta ieri sera nella prestigiosa struttura del Grand Hotel Parco dei Principi la Festa Nazionale della Repubblica d'Armenia. Erano presenti moltissime personalità del campo della Cultura, del giornalismo, del Governo e del Parlamento italiano. Quest'anno c'è stato anche il toccante momento dei saluti di S. E. l'Ambasciatrice Tsovinar Hambardzumian che ha terminato il suo mandato in Italia e ha commosso i presenti con il suo discorso. Il bilancio dei suoi quattro anni di attività diplomatica a Roma e un auspicio che tutto possa continuare con chi la sostituirà. S. E. Hambardzumian ha sottolineato gli anni difficili del suo mandato, iniziato nel 2020 in piena pandemia e con la guerra dei 44 giorni che ha sconvolto il Nagorno Karabakh con il sanguinoso attacco dell'esercito azero. Ma poi ha dovuto anche affrontare il doloroso periodo della gravissima crisi umanitaria che hanno dovuto subire 120 mila armeni residenti in ciò che rimaneva della piccola enclave armena nel territorio dell'Azerbaijan, dal 12 dicembre del 2022 a fine settembre del 2023, a causa del blocco azero dell'unica via di comunicazione tra il Nagorno Karabakh, l'Armenia e quindi il resto del mondo. E poi il triste epilogo della guerra lampo del settembre del 2023, che ha costretto gli armeni alla resa e cancellato, dal gennaio di quest'anno, il Nagorno Karabakh dalle cartine geografiche.


L'Ambasciatrice ha anche sottolineato le iniziative culturali, la pubblicazione di libri sul Nagorno Karabakh, dell'antologia in tre volumi delle opere di Yeghishe Charents e la biografia del grande Scrittore armeno. Un ringraziamento è stato rivolto alle istituzioni italiane, al Presidente Sergio Mattarella che le ha conferito un significativo riconoscimento, ai medici che in questi anni l'hanno assistita (ogni qualvolta ne ha avuto bisogno), a tutti i giornalisti liberi e a chi, senza alcun profitto, lavora per la causa armena e per diffondere la storia e la cultura di questo glorioso popolo. Un affettuoso saluto è stato espresso nell'intervento del Vice Presidente del Consiglio, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini che ha sottolineato come l'Ambasciatrice Tsovinar abbia sempre parlato di pace anche quando non è stato facile.


"L'Armenia - ha ricordato Salvini - è stato il primo Paese ad accettare il cristianesimo come religione ufficiale: una cosa che non puo' lasciarci indifferenti". Il Vice Premier ha quindi auspicato che in Artsakh (Nagorno Karabakh) non si verifichi lo scardinamento di una cultura, quella cristiana, così come avvenuto a Cipro Nord. Ha inoltre citando il genocidio armeno, il primo del XX secolo, che alcuni si ostinano a non riconoscere come tale. "Non entro nel merito di controversie che non mi competono - ha aggiunto il Vice Premier - ma sarò sempre con il popolo armeno".  Il Sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli ha assicurato una proficua collaborazione anche con il prossimo Ambasciatore.


Presenti al ricevimento anche l'ex Presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, la direttrice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), Elisabetta Belloni, l'Onorevole Giulio Centemero, l'onorevole Andrea Delmastro e molti altri esponenti politici di vari partiti. Erano presenti esponenti della Comunità Armena di Roma e di Puglia con il neo nominato Console Onorario Dario Rupen Timurian, diversi Ambasciatori e Ambasciatrici, il Console Onorario della Repubblica di Armenia in Italia Pietro Kuciuchian e l'armenista Baykar Sivazliyan. Presente anche la Rettrice dell'Università La Sapienza Antonella Polimeni. Tra i giornalisti era presente anche il reporter di guerra Claudio Locatelli. Presente anche l'ex Ambasciatore, scrittore e neo Presidente di Assadakah Bruno Scapini. Non sono mancati anche momenti musicali con il soprano, cantante dell'opera, Goar Faradzhian che ha deliziato i presenti con gli inni nazionali dei due Paesi e con alcuni noti brani armeni e italiani.


La serata è terminata con un ricco buffet, con alcune pietanze della cucina armena, e con un bicchiere del noto cognac armeno Ararat. Un affettuoso saluto, augurandole ogni bene, alla cara Ambasciatrice Tsovinar Hambardzumian giunge anche da noi di Assadakah. La sua dedizione nei rapporti diplomatici, la sua infaticabile disponibilità, la sua determinazione e al tempo stesso la sua gentilezza che le hanno permesso di raggiungere grandi e importanti riconoscimenti e risultati lasceranno un grande vuoto. S. E. Tsovinar Hambardzumian mancherà molto, mancherà a tutti.

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