Letizia Leonardi (Assadakah News) - Gli armeni d'Italia sono rimasti anche troppo tempo in doloroso silenzio di fronte all'indifferenza dell'Italia, un Paese storicamente amico, che si è voltata dall'altra parte quando il governo italiano ha venduto armi all'Azerbaijan che ha attaccato gli armeni del Nagorno Karabakh, prendendo con la forza tutta la piccola enclave. Nessuno ha fatto nulla nemmeno quando gli azeri hanno provocato una gravissima crisi umanitaria bloccando l'unica via di accesso per i rifornimenti, lasciando 120 mila armeni senza cibo, medicinali, luce e riscaldamento. Gli armeni residenti in Italia hanno assistito a vergognose visite a Baku di vari parlamentari italiani per congratularsi con il dittatore Aliyev e ad altrettante vergognose strette di mano e accoglienze in pompa magna al presidente azero. Le dichiarazioni del viceministro Edmondo Cirielli, che ha votato contro e criticato il voto plebiscitario dei parlamentari europei che hanno, per l'ennesima volta, condannato il regime autocratico dell’Azerbaijan, è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso dei comportamenti inaccettabili dell'Italia nei confronti degli armeni. Il Consiglio per la Comunità Armena di Roma ha rotto il silenzio e ha inviato una lettera aperta al Ministro degli Esteri della Repubblica italiana, Antonio Tajan per chiedere al Ministro degli Esteri Tajani se la posizione del vice Ministro Cirielli, così apertamente sbilanciata a favore dell’Azerbaijan e contro il pronunciamento del Parlamento Europeo, sia condivisa dal Ministero degli Esteri italiano.
Nel documento si sottolinea inoltre l’influente azione di alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia (Terzi, Scurria e lo stesso Cirielli fra tutti) che sembrano quasi dettare l’agenda politica italiana per quanto riguarda la regione caucasica.
Lettera aperta al Ministro degli Esteri Antonio Tajani
Egr. on. Antonio Tajani Ministero degli Affari esteri Roma
Oggetto: lettera aperta al ministro Tajani riguardo le dichiarazioni del viceministro Cirielli
Illustre sig. Ministro,
lo scorso 24 ottobre il parlamento europeo, ha votato a larghissima maggioranza (453 voti a favore, 31 contrari, 89 astensioni) una risoluzione sulla situazione in Azerbaijan, la violazione dei diritti umani e del diritto internazionale, i rapporti con l’Armenia e la questione del patrimonio culturale e religioso armeno nel Nagorno Karabakh (Artsakh) nonché la detenzione di prigionieri di guerra armeni in violazione degli accordi e delle convenzioni internazionali. Il viceministro degli Affari Esteri, on. Edmondo Cirielli, ha rilasciato una intemerata dichiarazione stampa criticando fortemente il voto dei parlamentari europei. Non nuovo a tali esternazioni contro gli armeni e l’Armenia, l’on. Cirielli ha difeso a spada tratta il regime di Baku sorvolando peraltro su tutto il tema dei diritti umani e altre questioni che evidentemente non ritiene importanti. Poiché si tratta non di un semplice parlamentare ma di un membro del governo in forza al Suo dicastero, gradiremmo sapere se la posizione assunta dal Vice Ministro Cirielli – così apertamente sbilanciata a favore dell’Azerbaijan e contro il pronunciamento del Parlamento Europeo – sia condivisa dal Ministero degli Esteri Italiano e dalla Sua Persona. In qualità di cittadini italiani di origine armena, riteniamo che l’opportunità di preservare le forniture di gas azero (e non solo azero…) all’Italia non giustifichino i silenzi sulle gravissime violazioni di diritti umani in Azerbaijan che pongono il Paese tra le dieci peggiori dittature al mondo (fonte “Freedom house”).Sul tema, dobbiamo purtroppo osservare come taluni esponenti di Fratelli d’Italia (su tutti i senatori Terzi e Scurria) sembrano dettare l’agenda della politica estera italiana ignorando quella opportuna posizione di equidistanza che ha contraddistinto l’operato della Farnesina negli anni. Ringraziandola per l’attenzione che vorrà dare alla presente, voglia accettare i nostri migliori saluti e auguri di buon lavoro.
Consiglio per la Comunità Armena di Roma
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