Assadakah News - Il presidente della Autorità Nazionale Palestinese (ANP) Abu Mazen, noto anche come Mahmud Abbas è atteso in Italia, dove incontrerà Papa Francesco e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il tema dominante dell’incontro è di certo il Medio Oriente e la pace, alla luce degli ultimi avvenimenti, non ultimo la sente za della Corte Penale Internazionale nei confronti del premier israeliano Netanyahu, dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant, nonché dei principali vertici di Hamas.
Abu Mazen giunge a Roma credendo ancora fermamente nella possibilità di raggiungere la pace, e con fiducia nel dialogo e nelle relazioni internazionali, strumenti più adatti a raggiungere l’obiettivo.
La domanda che interessa tutti è la seguente: l’incontro potrà smuovere la coscienza internazionale e convincere l parti interessate a sedersi a un tavolo e dialogare?
Abu Mazen non nasconde nemmeno la speranza che ripone in Donald Trump, perché la situazione è deprimente: Gaza è distrutta, ridotta in macerie, le vittime civili innumerevoli, migliaia gli orfani e i feriti, che devono fronteggiare adesso anche il rischio di epidemie, con il rischio di diffusione anche fra gli israeliani. Si discute sulla grandezza del disastro, sul numero di morti e feriti, sulla definizione delle atrocità, sui concetti di genocidio, etnocidio, atrocità di massa, crimini contro l’umanità, ma intanto si continua a morire, perché nessuno scontro serve a recuperare la fiducia nella possibilità della pace.
Nonostante critiche e polemiche l’ANP rimane l’unico rappresentante palestinese legittimamente riconosciuta a livello internazionale e in sede ONU, nel contesto delle relazioni tra governi e collegamenti con Arabia Saudita, Paesi arabi fratelli, Stati Uniti UE e Italia, il tutto mentre il governo israeliano è ostaggio di un gruppo di suprematisti (per altro in minoranza) che hanno ridotto lo Stato ebraico contro Israele stesso. Resta aperta la questione che i palestinesi devono ancora trovare l’unità politica: le divisioni intestine hanno ridotto l’impatto delle loro richieste e lasciato troppi spazi ai nemici della pace.
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