Marwa Al-Khayal - Una giornata di festa, gioia, convivio e divertimento specialmente per i numerosissimi bambini presenti. Così è stata festeggiata, alla Grande Moschea di Roma, la Festa del Sacrificio, o Eid Al-Adha, ricorrenza musulmana che ricorda la volontà di Abramo nell'obbedienza di sacrificare il proprio figlio. Abramo, o Ibrahim, è infatti uno dei principali profeti che accomunano Islam, Cristianesimo ed Ebraismo, le tre religioni monoteiste più praticate nel mondo. Un’occasione per riunire oltre 20mila persone alla Grande Moschea di Roma, per il momento culminante del periodo 28 giugno-1° luglio, e ricordare il sacrificio rituale che ha anche lo scopo di aiutare poveri e bisognosi, condividendo con loro cibo e preghiera.
La comunità islamica d'Italia si è riunita nei numerosi luoghi d’incontro, nelle Moschee e nei centri di preghiera per celebrare l'Eid Al-Adha, che è la più importante ricorrenza per la religione islamica.
Nel Centro Islamico a Roma dove è costruita la più grande Moschea d’Italia, i fedeli hanno pregato tutti insieme, e non solo a Roma ma in tutta Italia.
Fra i presenti, molti rappresentati diplomatici e delle comunità religiose e sociali, fra i numerosi amici italiani, insieme al professor Foad Awde, presidente della Co-Mai Comunità del Mondo Arabo in Italia, nonché l'Ambasciatore Internazionale di Pace e Buona volontà Hussein Ghamlouche, e Carlo Palumbo e Laila Khrais in rappresentanza di Welcome Association Italy, nonché Talal Khrais, responsabile per le relazioni internazionali nonché fondatore della associazione italo-araba Assadakah, attiva e in prima linea da ben trent’anni nelle più importanti iniziative fra il mondo arabo, Italia ed Europa.
Il giorno della grande festa coincide con quello della fine del pellegrinaggio alla Città Santa della Mecca, in Arabia Saudita, della durata di 12 giorni, che almeno una volta nella vita tutti i musulmani hanno l'obbligo di vivere, come recita il Corano.
In questo contesto, il Centro Islamico di Roma è stato ed è comunque luogo simbolo dell'incontro e del dialogo, crocevia di popoli e culture, ponte fra Oriente e Occidente e, come più volte ribadito dai dirigenti della comunità islamica italiana, punto di convergenza per le diversità che avvicinano anziché separare, e patrimonio umano da valorizzare.
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