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Roma - “Il governo agisca per uno Stato palestinese”

Assadakah News Agency - “Ha fatto molto bene, a dire le cose con nettezza: è una posizione che progressivamente abbiamo detto in questi mesi tutti noi, ma che non si poteva non prendere dopo oltre 23mila morti”. Arriva dall’ex ministro Andrea Orlando, dopo le polemiche di queste ore e gli inevitabili dribbling della gran parte degli esponenti dem alle domande sul tema, il primo plauso esplicito alle dichiarazioni di Elly Schlein in tema di aiuti militari a stati in conflitto, Israele per primo. "C’è da evitare l’invio di armi e l’esportazione di armi verso i conflitti, verso il conflitto in Medio Oriente, in particolare in questo caso ad Israele”, è stata ieri l’uscita allo scoperto della segretaria nazionale.

Se le parole di Elly Schlein hanno già scatenato reazioni in serie più fuori che dentro il partito, e il primo a risponderle è stato il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, “Noi abbiamo condannato subito il terrorismo di Hamas – ha precisato Orlando, dal palco dell’assemblea regionale del Pd ligure a Genova, negli applausi della sala – Però dopo 23mila morti, di cui centinaia nelle ultime 48 ore e di cui il 75 per cento bambini, il tema di che cosa fare in più per fermare quel massacro si pone con un'enorme forza".

"Non solo. Dico anche che un contributo sarebbe andare oltre anche al tema della formazione di due Stati e due popoli, perché uno c'è e uno va riconosciuto e costruito e credo che dovremmo chiedere con più intensità al governo italiano di agire nella direzione della costituzione di uno Stato palestinese", ha aggiunto Orlando. Elly Schlein aveva criticato il fatto che al Parlamento europeo il Ppe abbia di fatto “annacquato la risoluzione” sul cessate il fuoco in Palestina. “Dobbiamo porci la questione di evitare di alimentare questi conflitti, di evitare l'invio di armi e l'esportazione di armi verso il conflitto in Medio Oriente, in particolare in questo caso ad Israele”, la spiegazione della segretaria dem a Gubbio, davanti ai deputati del partito. “Perché non si può rischiare che le armi vengano utilizzate per commettere quelli che si possano configurare come crimini di guerra".

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