Patrizia Boi (Assadakah News) - Durante i lavori di riqualificazione di Piazza San Giovanni in Laterano a Roma, in preparazione del Giubileo del 2025, sono emerse strutture murarie medievali riconducibili al Patriarchìo Lateranense, l'antica residenza papale.
Questi ritrovamenti, situati nella parte orientale dello scavo, si estendono per tutta la sua lunghezza e potrebbero aver avuto la duplice funzione di Cinta muraria difensiva per proteggere la residenza papale e di Sostruzione del pendio, che in archeologia è una struttura sotterranea (in parte o completamente) a sostegno di un edificio soprastante, destinata in particolare a formare il piano orizzontale di posa della costruzione quando il terreno è in pendenza, in questo caso per sostenere il declivio che caratterizzava l'area del Laterano.
Le diverse tecniche edilizie osservate suggeriscono che la costruzione originaria, databile al IX secolo d.C., abbia subito numerosi interventi di restauro e ricostruzione fino al XIII secolo.
Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma, ha sottolineato l'importanza di questa scoperta, definendola "emozionante" e rilevante sia dal punto di vista archeologico che per la storia cristiana.
Rinvenimenti durante gli Scavi a Piazza San Giovanni in Laterano a Roma - Foto Ministero della Cultura
Come accade spesso quando avvengono importanti scoperte durante gli scavi, per preservare le testimonianze storiche, le strutture portate alla luce sono state documentate, protette con tessuto non tessuto e reinterrate.
Come documenta l’Agenzia Adnkronos, durante l'inaugurazione della nuova Piazza San Giovanni in Laterano, riaperta il 28 dicembre 2024 alla città - dove il Dipartimento Lavori Pubblici di Roma Capitale, a partire da aprile, aveva avviato i lavori di riqualificazione del piazzale antistante alla Basilica e la manutenzione dell’area prospiciente alla Scala Santa – la dottoressa Porro, ha dichiarato:
«Questo è un luogo molto sensibile dal punto di vista archeologico, ma anche dal punto di vista della storia cristiana, perché per realizzare le cisterne dell'acqua per queste grandi fontane a cerchio, che ricordano le ruote di porfido dei pavimenti cosmateschi che sono dentro la Basilica di San Giovanni in Laterano, è stato fatto uno scavo di archeologia assistita, non è stato fatto uno scavo precedente. Così, via via venivano trovati dei resti importantissimi. Quello più emozionante è stato il ritrovamento del muro difensivo del Patriarchio lateranense, che era l'antico Palazzo del Laterano, sede del papato dall'VIII secolo fino al 1305, fino a Bonificio VIII, quando i papi si trasferiscono ad Avignone. E il 1300 è anche l'anno del primo Giubileo. Non era stato mai scavato e quindi non era mai stata vista questa evidenza che ci riporta a un periodo che va dal IX secolo in poi, abbracciando un arco di tempo molto ampio della cristianità».
E ha proseguito affermando:
«È stata fatta tutta la documentazione necessaria, poi è stata fatta anche una variante di progetto perché non si poteva assolutamente fare nessun intervento di delocalizzazione, tanto meno di demolizione di queste murature antiche. Il muro è stato dunque studiato, ricoperto con tessuto non tessuto che lo protegge e poi è stato interrato. Magari un domani, in una campagna di scavi più ampia, potrà essere riportato alla luce e fatto vedere anche ai cittadini. Al momento è tutto documentato nel Sitar, che è il sistema informativo della Soprintendenza speciale di Roma».
In futuro, infatti, con eventuali nuovi finanziamenti, i rinvenimenti potrebbero essere riportati alla luce per renderli accessibili al pubblico.
«Anche questa volta, i lavori che hanno riqualificato in maniera estremamente interessante la piazza di una delle basiliche più importanti della città hanno consentito di fare delle scoperte eccezionali e di riportare alla luce dei brani della storia della città. Qua, tra l'altro siamo di fronte all'edificio della Scala santa e questo ci riporta a un altro Giubileo, quello di Sisto V Peretti, alla fine del Cinquecento. Ogni Giubileo, a partire dal 1300 fino a questi ultimi è stato per la città occasione per fare dei lavori, dei restauri, realizzare delle opere d'arte e degli interventi sulla città e riportare alla luce dei brani di storia importantissimi», ha concluso la Soprintendente.
Questa scoperta, senza dubbio, arricchisce la comprensione della Storia di Roma e del Patriarchio Lateranense, sede del papato dall'VIII secolo fino al trasferimento ad Avignone nel 1305.
Rammentiamo che il Patriarchìo Lateranense è stata l'antica residenza dei papi a Roma e il centro della cristianità per quasi un millennio. Il termine "Patriarchìo" deriva dal greco patrìa (famiglia, comunità) e archòs (capo), indicando la residenza del patriarca cristiano, ovvero il papa.
Cenni storici
La residenza fu stabilita sull'area del Laterano, sul Colle Celio, dall'imperatore Costantino nel IV secolo. La scelta del luogo fu strategica: abbastanza distante dal centro monumentale pagano di Roma. Per costruire la basilica del Salvatore (oggi Basilica di San Giovanni in Laterano), furono demoliti i Castra Nova equitum singularium, la caserma dei cavalieri fedeli a Massenzio, sconfitto da Costantino nel 313 d.C. L'area era vicina al Sessorium, residenza imperiale utilizzata da Elena, madre di Costantino, e futuro sito della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme.
Nel corso dei secoli, il Patriarchio divenne una vera cittadella con funzioni amministrative e giudiziarie. Qui si svolgevano processi, e si amministrava la giustizia nel "tribunale ad Lupam", situato vicino al portico d'ingresso. La scala d'accesso al Patriarchìo, con i suoi trenta gradini, fu chiamata "Scala di Pilato", successivamente identificata come la Scala Santa, considerata quella del Palazzo di Pilato a Gerusalemme e trasportata a Roma da Elena.
Il declino del Patriarchìo iniziò con il trasferimento del papato ad Avignone nel 1305. Al ritorno del papa a Roma, nel 1377, il complesso era ormai in rovina e non fu ripristinato. Durante il pontificato di Sisto V (1585-1590), il Patriarchio fu definitivamente demolito, eccetto la Scala Santa, che fu smontata e ricostruita in un edificio progettato dall'architetto Domenico Fontana.
Nel Cinquecento, prima della demolizione, il Patriarchìo comprendeva:
Il portico d'accesso con la Scala Santa.
La Loggia delle Benedizioni, da cui Bonifacio VIII annunciò il primo Giubileo (1300).
La cappella del Sancta Sanctorum, custode delle reliquie più preziose.
Il Battistero, tuttora esistente.
La Torre degli Annibaldi, luogo di esecuzioni capitali.
Oggi, la memoria del Patriarchìo sopravvive nei documenti, nelle mappe storiche e negli affreschi, come quelli di Marten van Heemskerck e Filippino Lippi.
I lavori per il Giubileo, in definitiva, continuano a rivelare preziosi frammenti del passato, contribuendo alla valorizzazione del patrimonio culturale della città.
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