Assadakah News - Il disegno di legge di iniziativa popolare per il riconoscimento dello Stato di Palestina con capitale Gerusalemme Est approda in Parlamento. L'esame del provvedimento è cominciato infatti mercoledì 11 settembre nella commissione permanente Affari esteri e difesa del Senato presieduta da Stefania Craxi (FI), relatrice del disegno per il riconoscimento de jure da parte dell'Italia dello Stato di Palestina. L'esame della commissione dovrà concludersi entro 3 mesi dall'assegnazione, poi il provvedimento verrà iscritto nel calendario dei lavori dell'assemblea del Senato.
Il testo, presentato ai sensi dell'articolo 71 comma 2 della Costituzione, con il sostegno cioè di almeno 50mila elettori, è stato depositato il 28 giugno scorso con il sostegno di 78.514 firme. Si compone di soli due articoli e prevede che l'Italia riconosca "lo Stato di Palestina con capitale Gerusalemme Est come Stato sovrano e indipendente, conformemente alle risoluzioni delle Nazioni Unite e al diritto internazionale".
Per i firmatari, che nella relazione ai senatori hanno illustrato i rapporti diplomatici ed economici tra Italia e Palestina, l'approvazione del disegno di legge "è indispensabile per fare un passo avanti verso la fine delle sanguinose vicende del Medio Oriente attuando i princìpi cardine della nostra Carta costituzionale che pone l'Italia come soggetto mediatore nella risoluzione dei conflitti".
Il riconoscimento di uno Stato da parte di un altro non ha, per la dottrina internazionalista, un valore costitutivo, ma solo dichiarativo. Nel caso della Palestina non esistono specifici divieti: viene riconosciuta da oltre due terzi dei Paesi membri dell'Onu. All'interno dell'Unione europea è riconosciuta dalla fine degli anni '90 da un gruppo dell'ex blocco sovietico: Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia. Si sono aggiunti Cipro e Svezia e, da quest'anno, Spagna, Irlanda e Slovenia.
Il 18 aprile, il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha respinto la richiesta di adesione della Palestina per il veto degli Stati Uniti, mentre il 10 maggio l'Assemblea generale Onu ha stabilito che la Palestina è "qualificata" per diventare membro, con 143 voti favorevoli, 9 contrari e 25 astensioni (tra cui l'Italia).
Durante i suoi interventi in commissione e in aula, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha più volte ribadito la necessità di arrivare in tempi certi alla soluzione dei due Stati reciprocamente riconosciuti. "Ma una soluzione efficace e sostenibile - ha detto nell'ultima audizione del 6 agosto scorso - deve scaturire da un negoziato tra le parti".
Comentarios