Talal Khrais (NNA Beirut) – “Un evento storico, in un Paese simbolo della tolleranza religiosa”, così il Segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin commenta l’imminente viaggio del pontefice nel Regno del Bahrain.
Il cardinale Parolin esprime gratitudine al Re del Bahrein, S.A. Hamad bin Isa bin Salman Al Khalifa, e alla Chiesa locale, per questo invito rivolto al Santo Padre, dal 3 al 5-6 novembre e ha testimoniato il tutto di fronte ai giornalisti accreditati presso la Santa Sede.
Il papa toccherà le città di Manama e Awali, dove prenderà parte al "Bahrain Forum for Dialogue: East and West for Human Coexistence". Tra gli eventi principali, la Santa Messa presso il "Bahrain National Stadium” e l’incontro con i giovani presso la Scuola del Sacro Cuore. Il Segretario di Stato cardinale Pietro Parolin, in una intervista a L’Osservatore Romano e Radio Vatican News, ribadisce che “in un mondo caratterizzato da tensioni, da contrapposizioni, dai conflitti”, la visita e gli appuntamenti in Bahrain sono un messaggio di unità, di coesione e pace.
Eminenza, Francesco sarà il primo Papa a visitare il Bahrein. Come nasce questa visita?
“La visita nasce da un invito che la Sua Altezza Reale Re del Bahrain ha rivolto al Santo Padre, prima in maniera più informale e che poi si è concretizzato e formalizzato in una lettera personale. E avviene anche in coincidenza con questo Forum di dialogo per la coesistenza pacifica. All'invito del Re si è poi aggiunto l'invito della Chiesa locale, nella persona dell'amministratore apostolico, mons. Hinder.” Continua il Segretario di Stato: Io vorrei approfittare proprio anche di questa intervista che precede la visita del Papa per esprimere una profonda gratitudine al Re e alle autorità del Bahrein, come pure alla Chiesa del Bahrein, per questo invito e per i preparativi che stanno approntando in vista dell'arrivo del Santo Padre, per l'accoglienza che gli riserveranno”.
Come si sa dalle notizie giunte alla National News Agency, unica Agenzia di lingua araba accreditata presso la Santa Sede, Il Santo Padre prenderà parte alla fase conclusiva del Forum dedicato al dialogo per la coesistenza umana tra Oriente e Occidente. Pare abbastanza chiaro il messaggio che esce da questo Forum e dalla partecipazione del Santo Padre. È un segno di unità in un momento particolarmente delicato, complesso e per certi versi tragico anche della nostra storia.
L’invito al dialogo, l'invito all'incontro tra Oriente e Occidente, in una realtà, come quella della Bahrein, che è una realtà multietnica, multiculturale e multireligiosa, quindi la capacità di vivere insieme, la capacità di collaborare anche in una realtà composita come quella che caratterizza quel Paese. Si terranno anche, in quella stessa circostanza, due incontri, uno del Muslim Council of Elders - che è un'organizzazione che rappresenta i leader religiosi musulmani che si impegnano a favore del dialogo e del rispetto delle religioni - e poi anche un incontro ecumenico dove converranno molti rappresentanti da Paesi diversi. Ma il segnale è sempre quello: in un mondo caratterizzato da tensioni, da contrapposizioni, dai conflitti, un messaggio di unità, di coesione, di pace. La presenza del Capo della Chiesa Cattolica nel Mondo al Forum rimanda la memoria ad Abu Dhabi, al documento sulla Fratellanza umana per la pace nel mondo e la convivenza comune. Quel testo ribadisce, in continuità con il magistero dei Papi, che mai il nome di Dio può essere usato per giustificare violenza e guerra. Il Papa sarà nelle città di Manama e Awali. Qui un anno fa è stata consacrata la Cattedrale di Nostra Signora d'Arabia.
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