Assadakah News - Prendendo a prestito una frase attribuita a William Shakerspeare, “Il fine giustifica i mezzi, purché ci sia qualcosa che giustifichi il fine”, pare non avere valore fra i banchi del governo. Non si ferma infatti l’ipocrisia della politica italiana, che ormai non si sforza nemmeno più di celare o mascherare iniziative in accordo con governo che hanno le mani sporche di sangue, come nel caso dell’Azerbaijan, al quale l’Italia si prostra per mendicare gas e petrolio, responsabile della guerra di aggressione nei confronti della popolazione armena del Nagorno-Karabakh, o Repubblica dell’Artsakh, che oggi non esiste nemmeno più sulle carte geografiche.
L’ultima vergogna risale a ieri, 18 luglio, con l’incontro avvenuto a Palazzo Piacentini a Roma, fra il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e il ministro dell'Economia dell'Azerbaijan, Mikayil Jabbarov, per rafforzare ulteriormente le relazioni tra i due Paesi, passando da una partnership energetica a una più vasta partnership industriale.
Secondo quanto dichiarato dal ministro Urso, "l’Azerbaijan è un partner strategico non solo come fornitore di energia, per gli approvvigionamenti di gas e petrolio, ma è un paese importante per l’attività delle nostre aziende. Dobbiamo cooperare per migliorare l’equilibrio della bilancia commerciale, incrementare la presenza delle imprese nei due Paesi e gli investimenti, anche alla luce delle nuove regole europee. Energia, tecnologie green, mobilità sostenibile e semiconduttori sono i settori sui quali Italia e Azerbaijan possono rispettivamente investire implementando partnership industriali e finanziarie. Sono convinto che le relazioni tra i nostri due Paesi possano avere anche una valenza stabilizzatrice di un'area che riveste un particolare valore strategico e di interesse politico".
Urso e Jabbarov hanno concordato sulla necessità di alimentare la collaborazione nei settori strategici, per stabilire punti di contatto stabili e continuativi e programmare le opportunità di investimento delle imprese nei due Paesi. Durante l'incontro, si è parlato di una possibile cooperazione per rifornire di energia sostenibile, con l'utilizzo di gas naturale, lo stabilimento della Ex Ilva di Taranto.
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