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Roma - Ambasciatore iraniano: “Spero che Israele non si accanisca”

Assadakah News Agency - S.E. Mohammed Reza Sabouri, ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran in Italia, commenta la situazione dopo l’aggressione sionista al consolato iraniano a Damasco, e la conseguente risposta misurata di Teheran, sperando che il governo sionista di Tel Aviv non dia inizio a una parabola che potrebbe portare il Medio Oriente e il mondo verso una crisi senza rimedio.

Prima di tutto, è necessario precisare bene che non è stato l’Iran a rendersi colpevole di aggressione, ma ha risposto alla aggressione israeliana, deliberata e in palese violazione del diritto internazionale. Ma c’è di più: l’azione iraniana ha voluto essere una punizione per le operazioni illegali e le provocazioni lanciate ripetutamente nel passato dal regime israeliano, come le uccisioni dei nostri scienziati nucleari.

Abbiamo reagito nella legalità consentita dalle Nazioni Unite, abbiamo sempre cercato di controllarci di fronte allo stillicidio degli anni passati, ma ci siamo resi conto che la nostra moderazione stava dando i segnali sbagliati, come incoraggiare gli israeliani a proseguire gli attacchi. Ecco perché è stata necessaria una risposta commisurata alle azioni sioniste dopo l’attacco al nostro consolato a Damasco. Vorrei che questo monito venisse tenuto ben presente, per evitare un incontrollato allargamento del conflitto, ad esempio al Libano, dove Israele potrebbe anche attaccare Hezbollah…Insomma, credo che Netanyahu sia disposto a tutto per conservare il potere…Noi avevamo avvertito della nostra risposta con un anticipo di 72 ore, che sarebbe stata solo contro obiettivi militari. Per l’Iran il caso è chiuso, ma se Israele dovesse replicare, la nostra risposta sarà molto più drastica.

Abbiamo ripetutamente spiegato che noi sosteniamo i gruppi della resistenza, però loro prendono le decisioni in modo totalmente indipendente. Compiono le operazioni sulla base dei loro interessi e delle situazioni specifiche. Dunque, le accuse israeliane sul coinvolgimento iraniano nei fatti del 7 ottobre sono infondate. Siamo solo di fronte a una lunga serie di provocazioni.

In conclusione, l’Iran non riconosce il regime israeliano, né il suo territorio, rubato al popolo palestinese. Sono trascorsi oltre 30 anni dai falliti accordi di Oslo, non è rimasto nulla di quei negoziati, anzi, le colonie ebraiche continuano a espandersi a scapito della popolazione araba. Si dimentica che proprio i governi Netanyahu sono stati totalmente contrari alla nascita di uno Stato palestinese, che ha pieno diritto di esistere. Noi accetteremo ciò che i palestinesi decideranno per il proprio futuro”.

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