Talal Khrais (NNA Beirut) - "Pene capitali dopo processi equi, altri Paesi non possono imporci la loro cultura". Sono le parole dell'ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran a Roma durante la sua conferenza stampa presso la sede diplomatica a Via Nomentana: "Altri Paesi non possono imporci la loro cultura. L'Iran rispetta i valori umani ma non accettiamo che altri Paesi vogliano imporre la loro cultura. “La libertà è uno dei valori dell'Islam”. Ha detto l'ambasciatore Mohammad Reza Sabouri, nel suo primo incontro con la stampa italiana dopo avere presentato ieri 11 gennaio le sue credenziali al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Assadakah ha partecipato anche per essere corretta e dare voce alla parte in causa. "In base alla legge iraniana la pena capitale è prevista per i reati più gravi. In relazione alle persone che sono state giustiziate hanno avuto un processo equo e con tutte le garanzie. In Iran sono ammesse le manifestazioni pacifiche ma non disordini violenti che sono accettabili" ha aggiunto l'ambasciatore.
L’ambasciatore Sabouri ha sottolineato che “le forze dell’ordine” iraniane “nell’affrontare questi disordini non sono armati e tra loro si contano 8mila feriti e più di 50 morti”. Tra le centinaia di vittime, “non più di 300 persone” secondo l’ambasciatore, “abbiamo riscontrato che molti sono stati uccisi con armi non in dotazione alle nostre forze dell’ordine e qui c’è un grande punto interrogativo sui chi ha utilizzato queste armi per uccidere”. “Abbiamo avuto anche alcuni episodi tristi e incresciosi – ha aggiunto – Abbiamo riscontrato che alcune delle persone che hanno perso la vita avevano reagito ai disordini schierandosi con le forze dell’ordine”.
Teheran, ha poi aggiunto l’ambasciatore, “non si sente tradita dall’Italia” dopo il rilascio di Alessia Piperno e la successiva dura condanna della repressione in Iran da parte del governo italiano, ma “ci aspettiamo e ci auguriamo di vedere un atteggiamento più costruttivo da parte delle autorità italiane e sono qui per mantenere e rafforzare i nostri rapporti bilaterali”.
“L’Iran è pronto ad accogliere il know how e la tecnologia italiana e siamo pronti a portare i rapporti al glorioso passato. Abbiamo sempre guardato all’Italia come porta di accesso all’Europa in tutti i campi da quello politico a quello culturale”. “I rapporti politici ed economici con l’Italia sono sempre stati costruttivi e in crescita, tuttavia, a causa delle sanzioni e degli attori esterni questi rapporti non sono stati esenti da alti e bassi nel corso degli anni. Ma le autorità di Roma e Teheran hanno sempre cercato di rimuovere questi ostacoli sulla base del mutuo interesse”, ha concluso.
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