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Roma - Ambasciatore Altayeb Ahmed all'incontro sul Sudan

Elisabetta Petrolati - La guerra dimenticata del Sudan è stata al centro del dibattito avvenuto ieri, 16 maggio 2024 alle ore 17:30 in via Fracassini 13 A/B presso Banca Generali - Roma. Il tema:“Sudan tra guerra e pace, il ruolo delle organizzazioni umanitarie”. Sulla situazione d’emergenza di un paese colpito dal dramma di continui colpi di stato, aggravata dalla ripresa della guerra nell’aprile 2023, si sono espressi relatori d’eccellenza: l’ambasciatore del Sudan in Italia, S.E. Sayed Altayeb Ahmed, l’ambasciatore e scrittore Bruno Scapini, il presidente di Assadakah, Franco Abdelkader Omeich.

Inoltre, la scrittrice e Direttrice Responsabile Focus on Africa, Antonella Napoli, la consulente alle Comunicazioni e membro di MSF Italia, Giorgia Girometti. Ad aprire la serata Carlo Palombo, vice segretario di WAI e Talal Khrais, responsabile delle relazioni internazionali in Assadakah che, nel dare il benvenuto agli illustri presenti, hanno ribadito l’impegno delle rispettive associazioni nella promozione di attività volte al supporto dei paesi in guerra, con particolare sguardo all’Africa, per la quale sono in programma altri eventi finalizzati all’informazione e alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica italiana.

Franco Abdelkader ha affermato che l’attuale guerra in Sudan in realtà non riguarda i sudanesi ma è il frutto di grandi interessi economici in gioco e auspica l’attenzione delle Nazioni Unite rispetto al dramma umanitario che si sta verificando. Antonella Napoli che da sempre segue tutte le vicende del Sudan, ha sottolineato che nell’attuale stato di guerra che sta distruggendo il Paese si stanno perdendo anche tutti i luoghi storici che sono anche antecendenti al periodo delle piramidi.

Ha fortemente denunciato l’informazione ufficiale che volutamente ignora le vicende del Sudan, interesse che emerge solo se sono coinvolti stranieri; ha inoltre sottolineato che i sudanesi sperano di riprendere al più presto il processo di democratizzazione.

Giorgia Girometti ha esposto la situazione sanitaria drammatica del Sudan, già preoccupante prima del conflitto ripreso nell’aprile 2023; ha parlato della catastrofe umanitaria che sta avvenendo, degli attacchi ai civili e alle strutture sanitarie. L’ambasciatore Sayed Altayeb Ahmed ha affermato che l’attuale guerra sta distruggendo il futuro e il passato del suo Paese, ha riportato la sconvolgente situazione relativa alle violenze, furti, occupazioni da parte delle milizie, facendo presente che la necessità di fuga della popolazione ha creato milioni di sfollati che hanno cercato rifugio in Egitto, Sud Sudan, Ciad.

Ha denunciato il sostegno alla milizia da parte di Stati esterni al Sudan e ha rivolto un appello alla comunità internazionale per aiutare e favorire il ritorno di una stabilità nel Paese, riprendendo le trattative della dichiarazione di Jeddah, in cui si era cercato di far convogliare le “Forze di supporto rapido” all’interno dell’esercito. In conclusione Bruno Scapini ha offerto un’analisi di ampio respiro collocando i conflitti interni del Sudan nel più ampio contesto africano in cui le ex potenze coloniali hanno mantenuto la loro presenza ma ”non con intenti di equità, bensì con atteggiamento predatorio rispetto ai governi africani”. Ha affermato la necessità di pervenire a un tavolo negoziale di tutte le potenze interessate per arrivare, nell’immediato, a un cessate il fuoco e favorire l’intervento degli aiuti umanitari.

L’artista Isabel Salary ha poi omaggiato l’Ambasciatore del Sudan con una sua opera pittorica raffigurante un bambino al quale spuntano aeree e simboliche ali di pace.

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