Assadakah Roma News - A una settimana dall’attacco di Istanbul, e mentre l’attenzione internazionale è concentrata sull’Ucraina, l’esercito turco bombarda le città siriane di Kobane, al-Malikiya e al-Darbasiya. L’accusa arriva dalle forze curde. Il portavoce dell’Unità di Protezione Popolare, milizia presente nelle regioni a maggioranza curda nel nord della Siria, Farhad Shami ha scritto su Twitter: Kobane, che ha sconfitto l’Isis, è bombardata dagli aerei d’invasione turchi. Anche fonti locali nel Kurdistan del Rojava hanno riferito che aerei da guerra hanno bombardato posizioni nella campagna di Kobane. Sono ormai mesi che le voci di un prossimo attacco turco contro Kobane si rincorrono. Le forze di autodifesa curde maschili e femminili, le Ypg e le Ypj, e le unità multietniche delle Forze democratiche siriane (Sdf) sanno che quel fronte non è mai stato chiuso. Dopo mesi di bombardamenti continui in giro per il Kurdistan, in Siria e in Iraq, dal campo di Makhmour alle montagne di Qandil fino alla regione di Shengal, quelle voci non sono più una minaccia ma tragica realtà.
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