Roberto Roggero - La visita del presidente cinese Xi Jinping in Arabia Saudita, e la sua partecipazione alla sessione del Consiglio di Cooperazione del Golfo, è un avvenimento senza precedenti, e punto di svolta delle relazioni blaterali fra Riyadh e Pechino.
Xi Jinping era accompagnato da una nuutrita delegazione e, nel corso della visita di Stato, ha incontrato il sovrano saudita Salman bin Abdulaziz Al Saud, quindi il primo ministro ed erede al trono, principe Mohammed bon Salman Al Saud, e il ministro degli Investimenti, Khalid bin Abdulaziz Al-Falih, e i rappresentanti delle diverse aziende nazionali che hanno partecipato agli incontri e alla firma di 34 accordi di partenariato per un valore di oltre 60 miliardi di dollari. In particolare, gli accordi riguardano alcuni settori strategici, fra cui quello dell’energia verde, l’idrogeno, energia fotovoltaica, informatica, logistica, infrastrutture e trasporti. In prima linea il colosso delle comunicazioni Huawei Technologies, per quanto riguarda la realizzazione di progetti cloud-computing, data center e high-tech.
Si rafforza quindi, la cooperazione fra Arabia Saudita e Cina (a discapito degli Stati Uniti), che già nell’anno in corso ha movimentato un volume di affari con una media di 6 miliardi di dollari annuali specie per gli investimenti sulla nuova “Via della Seta”, a conferma degli interessi non da poco che Pechino mantiene in tutto il Medio Oriente e in Africa. Notizia da confermare: i due Paesi dovrebbero avere concluso anche alcuni accordi nel settore degli armamenti, circostanza che più di ogni altra preoccupa Washington. Non deve comunque sorprendere che Riyadh e Pechino proseguano sulla via del partenariato, visto che già nel 2016 i due Paesi hanno dato il via al rafforzamento della BRI (Belt & Road Initiative) per la cooperazione industriale, fino al 2019 che ha segnato il punto massimo, con accordi stipulati per un valore di circa 656 milioni di dollari. Particolare attenzione al settore degli investimenti per i collegamenti commerciali, con progetti di infrastrutture, edifici pubblici, sviluppo di nuove fonti energetiche, innovazione digitale, cooperazione nell’industria petrolchimica, che sono stati sviluppati con accordi fra Saudi Arabian Oil Company (Saudi Aramco) e China Petroleum & Chemical Corpration (Sinopec).
Con i recenti accordi, la cooperazione bilaterale Arabia Saudita-Cina raggiunge il volume di 87,5 miliardi di dollari, con un trend in aumento ogni anno del 30%.
Le importazioni in Arabia Saudita dalla Cina hanno superato i 57 miliardi di dollari con un aumento del 47% su base annua, prevalentemente per il settore petrolchimico, mentre Riyah rimane il primo fornitore di combustibili per la Cina, che nel 2021 ha importato circa 88 milioni di tonnellate di petrolio con aumento del 3,1% su base annua. Il valore totale delle esportazioni saudite in Cina, per il settore combustibili, minerali e prodotti derivati, ha superato la quota di 45 miliardi nel 2021 mentre le esportazioni cinesi in Arabia Saudita, prevalentemente macchinari elettronici, prodotti siderurgici e derivati, nel 2021 ha toccato gli 8 miliardi di dollari. Inoltre, gli scambi commerciali bilaterali nel 2021 riguardano soprattutto materie plastiche per un valore di circa 5 miliardi di dollari. Il presidente cinese incontrerà poi i rappresentanti e le autorità di altri Paesi del Golfo, con i quali sono previsti ulteriori accordi commerciali e di partenariato.
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