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Riyadh - Vertice arabo: "Serve fronte unico e compatto"

Assadakah News Agency - Il vertice dei Paesi arabi tenuto ieri 11 novembre a Riyadh, è culminato con il documento ufficiale di unanime condanna dei Paesi partecipanti nei confronti della ritorsione israeliana, che ha determinato una vera e propria catastrofe umanitaria, con intenzione di portare avanti un genocidio e un inumano massacro, oltre a una occupazione militare che dura da decenni.

La dichiarazione finale evidenziai la immediata necessità di bloccare l’assedio di Gaza e permettere l’afflusso di aiuti umanitari nell’enclave palestinese, nonché il blocco delle forniture di armamenti a Israele. Inoltre, un appello al Consiglio di Sicurezza ONU perché promulghi una Risoluzione definitiva e vincolante per fermare l’aggressione israeliana.

Inizialmente era prevista la partecipazione solo dei 22 membri della Lega Araba, ma l’incontro è stato successivamente ampliato per includere i 57 Paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione Islamica.

Vi è tuttavia un diffuso scetticismo, poiché al summit di Riyadh, il governo israeliano continua a rispondere di non avere intenzione di fermare le operazioni fino all’annientamento di Hamas, attaccando anche in Cisgiordania, deciso a non subire interferenze straniere. Dubbi anche sulla efficacia di corridoi umanitari che vengono continuamente chiusi e riaperti, quando non direttamente bombardati. A tutto questo si aggiunge il dramma degli sfollati.

Il mondo arabo è comunque unanime nel condannare l’accanimento israeliano su Gaza, anche se non tutti i leader arabi hanno preso parte a questo vertice, per alcune divergenze.

Nel discorso di apertura, il principe ereditario Mohammed bin Salman, ha chiesto l’immediata cessazione delle operazioni militari a Gaza e il rilascio di tutti i prigionieri: “Questa è una catastrofe umanitaria che dimostra l’incapacità della comunità internazionale di porre fine alle gravi violazioni delle leggi umanitarie internazionali da parte di Israele, e dimostra il doppio standard adottato dal mondo. Siamo certi che l’unica causa di pace è la fine dell’occupazione israeliana e degli insediamenti illegali, il ripristino dei diritti consolidati del popolo palestinese e la creazione dello Stato nel 1967, con Gerusalemme Est come capitale”.

Il presidente turco Recep Recep Tayyip Erdogan ha affermato che Israele si sta vendicando su neonati, bambini e donne di Gaza, e ha rinnovato il suo appello per un cessate il fuoco immediato: “Non possiamo mettere i resistenti di Hamas che difendono la loro patria nella stessa categoria degli occupanti”.

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