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Immagine del redattoreRoberto Roggero

Riyadh - Concluso il vertice arabo per la Siria

Assadakah News - Ha avuto termine il fondamentale summit ospitato dal Regno di Arabia Saudita, tenuto a livello di Comitato dei Ministri degli Esteri dei Paesi arabi, con rappresentanti europei, delle Nazioni Unite e degli Stati Uniti, per discutere gli ultimi sviluppi politici e di sicurezza nella Repubblica araba di Siria e per discutere le modalità per sostenere il popolo siriano alla luce dell'attuale situazione.

Nel corso dell'incontro, il Regno Saudita ha ribadito la ferma posizione a sostegno della Siria e del suo popolo, sottolineando l'importanza di preservare l'unità del territorio, respingendo qualsiasi ingerenza straniera, e la necessità di sostenere un processo politico che garantisca sicurezza e stabilità.

Il Regno Saudita ha inoltre invitato la comunità internazionale ad assumersi le proprie responsabilità nel fornire sostegno umanitario e politico alla Siria, mettendo finalmente la parola fine a oltre un decennio di instabilità e conflitti interni.

In questo contesto, l'Arabia Saudita ha sottolineato che qualsiasi soluzione alla crisi deve essere “siriana”, cioè oltre ogni interferenza straniera, con la necessità di rispettare la sovranità e l'indipendenza della Siria, e ha inoltre sottolineato l'importanza di intensificare gli sforzi sia dei Paesi arabi che della comunità internazionale, per trovare soluzioni sostenibili che garantiscano la ricostruzione della Siria e migliorino le condizioni economiche e sociali della popolazione, soprattutto alla luce delle sfide dell’immediato futuro.

L'incontro ha affrontato una serie di argomenti importanti, relativi alla situazione siriana, e ha prodotto una serie di decisioni e raccomandazioni, in particolare: sostegno al popolo siriano nelle sue scelte nazionali; incrementi degli sforzi di riconciliazione nazionale e sostegno al processo politico, in conformità con la Risoluzione 2254 del Consiglio di Sicurezza ONU, che stabilisce la necessità di formare un organo di governo transitorio, includendo tutti i partiti politici e le comunità presenti nel Paese.

L’appello alla comunità internazionale tende soprattutto a escludere ogni ingerenza straniera, per fare in modo che la Siria riacquisti la piena sovranità, e possa incrementare gli sforzi umanitari per fornire l'assistenza necessaria ai siriani sfollati e ai rifugiati; combattere il terrorismo in tutte le sue forme; sottolineare il contrasto alle organizzazioni terroristiche che minacciano la sicurezza della Siria e della Regione; e sostenere il ritorno dei rifugiati siriani nel proprio Paese, garantendo al contempo le condizioni per un ritorno volontario e sicuro. E’ altrettanto fondamentale preservare le istituzioni statali, e impedendone il collasso, e garantire la continuità dei servizi di base per la popolazione, rafforzando la cooperazione in materia di sicurezza e intelligence fra i Paesi arabi, per fronteggiare eventuali minacce terroristiche provenienti dallo stesso territorio siriano.

Il summit riflette l'impegno dei Paesi arabi, guidati dal Regno di Arabia Saudita, nel trovare una soluzione globale alla crisi siriana, attraverso il rafforzamento del lavoro diplomatico e politico e degli sforzi internazionali volti al raggiungimento della stabilità e della pace, e sottolinea inoltre l'importanza del ruolo arabo nella risoluzione dei conflitti interni, lontano da interventi stranieri che potrebbero complicare la scena politica e di sicurezza in Siria e non solo. In questo contesto, i ministri degli Esteri partecipanti hanno sottolineato l'importanza di riprendere il dialogo fra le varie parti siriane e creare un ambiente appropriato per raggiungere un consenso politico che porti alla fine definitiva della crisi.  Hanno inoltre sottolineato la necessità di attivare il ruolo della Lega Araba nel dare seguito all'attuazione delle decisioni prese durante l'incontro, e di lavorare al coordinamento degli sforzi con le Nazioni Unite, per garantire il successo di qualsiasi percorso politico concordato.

L'Arabia Saudita rimane fedele alla posizione a sostegno della Siria e del suo popolo, sottolineando che una soluzione politica è l'unico modo per porre fine alla crisi, per ripristinare la posizione naturale della Siria nell’ambiente arabo e internazionale. A tale scopo, il Regno Saudita ha anche chiesto di continuare il coordinamento arabo congiunto, a beneficio del popolo siriano e della stabilità della Regione in generale.

Nel documento conclusivo, al quale ha contribuito anche il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, i ministri degli Esteri arabi chiedono di porre fine all’interferenza straniera in Siria e di sostenere la riconciliazione nazionale

A margine del Summit, il principe Faisal bin Farhan bin Abdullah, ministro degli Esteri del Regno Saudita, ha incontrato l’omologo della Repubblica Araba d’Egitto, Badr Abdel Aati, con il quale ha discusso la cooperazione bilaterale e gli sviluppi di interesse comune.

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