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Ramadan - Vescovo di Bologna alla comunità musulmana in Italia

Assadakah Roma News - Il calendario gregoriano si basa sulla rivoluzione della Terra attorno al Sole. Pertanto, l’anno gregoriano ha 365 giorni e un quarto di giorno, mentre l’anno hegiriano ha 12 mesi, ciascuno dei quali varia tra 29 e 30 giorni. Pertanto, ogni anno, il mese del Ramadan inizia 11 giorni prima dell’anno precedente, rispetto al calendario gregoriano che è consuetudine in Italia. Il primo e l’ultimo giorno del Ramadan sollevano quindi domande e persino polemiche ogni anno.

La conoscenza dell’astronomia si è notevolmente evoluta dall’avvento dell’Islam. La Luna è stata molto studiata, la sua orbita è nota e la sua velocità di rotazione attorno alla Terra e attorno a se stessa è sufficientemente controllata.

Gli astronomi sono ora in grado di calcolare, al secondo più vicino, il momento, la durata dell’apparizione della Luna nel cielo di ciascun paese durante tutto l’anno. I calcoli sono già stati eseguiti e questi dati sono registrati in anticipo e resi disponibili al pubblico. È quindi scientificamente possibile conoscere l’inizio di ogni mese lunare, qualunque sia lo stato del cielo, per i prossimi anni.

Sabato 2 aprile inizia quindi il mese sacro di Ramadan che, nel calendario musulmano, è uno dei dodici mesi che compongono l'anno, ed è quello dedicato al digiuno, uno dei cinque precetti fondamentali dell'Islam, al quale sono chiamati tutti i fedeli con le sole eccezioni per persone gravemente malate, anziani, diabetici, donne in gravidanza, allattamento o nel periodo delle mestruazioni.

Dall'alba a tramonto, in questo periodo, i fedeli sono chiamati a non bere né mangiare, attività che sono consentite soltanto prima del sorgere del sole e dopo il tramonto. Assieme al digiuno, i fedeli devono anche astenersi dalle pratiche sessuali, dal fumare, ma anche da peccati di parola (per esempio, insulto, calunnia, bestemmia, menzogna) o da azioni violente. In compenso, sono invitati a recitare preghiere, a compiere azioni di beneficenza e a una ferrea autodisciplina.

Il Ramadan dura 30 giorni e cade in un periodo sempre diverso dell'anno perché il calendario islamico si basa sulle fasi lunari: quest'anno inizia il 2 aprile e finisce il 2 maggio con la festa dell'interruzione (īd al-fiṭr), durante la quale, spesso, le comunità islamiche si aprono alle città.

In occasione dell'inizio del Ramadan, l'arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, ha mandato un messaggio alla comunità islamica: "In un’ora del mondo segnata da grande dolore abbiamo bisogno di stringere più forti legami di amicizia, come segno tangibile della nostra volontà di pace. Proprio mentre ci sembrava di uscire da una prova terribile, quella della pandemia, eccoci di fronte a una guerra sanguinosa, che bussa alle nostre porte e fa appello alle nostre coscienze, così come a quelle dei responsabili della politica - scrive monsignor Zuppi -. Dobbiamo unirci per chiedere con forza la cessazione dei combattimenti tra Russia e Ucraina e una soluzione pacifica delle controversie, nella ricerca del bene comune. Possa davvero essere il digiuno segno della nostra partecipazione alle sofferenze delle nostre sorelle e dei nostri fratelli travolti dalla guerra, in Ucraina così come in tante parti del mondo, le cosiddette “guerre dimenticate”. Il mio augurio è dunque che la “rottura del digiuno”, con la festa di Pasqua il 17 aprile e la fine di Ramadan il 2 maggio, sia rottura delle catene della guerra e inizio di una nuova primavera di pace".

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