Redazione Assadakah – C’è molta trepidazione, a livello internazionale, per l’incontro di oggi a Doha, capitale del Qatar, fra uno staff di inviasti speciali di Washington e un gruppo inviato dal governo “a interim” di Kabul. La repentina evacuazione americana dell’Afghanistan, e la consegna del Paese nelle mani dei Talebani, ha comunque lasciato aperte diverse questioni fra amministrazione americana, Europa, e governo talebano, fra cui la necessità di un governo inclusivo proprio a Kabul, che assuma un atteggiamento definito soprattutto nell’equilibrio che si è creato con l’entrata in scena della Cina, oltre che il bilanciamento con altri attori quali Russia e Turchia.
In discussione anche il libero passaggio per gli afgani che desiderano lasciare il Paese, accesso umanitario, rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle donne e delle minoranze, e la necessità di impedire ai movimenti terroristici ed estremisti di utilizzare il territorio afghano per attaccare altri Paesi.
Uno scambio informale a livello tecnico che comunque non costituisce riconoscimento del governo provvisorio, ma che conferma come senza un dialogo di base non possa esserci equilibrio. Fatto per altro già ampiamente dimostrato dalle vicende nell’ultima fase della Guerra Fredda.
I vertici di Stati Uniti e Afghanistan hanno quindi stabilito di incontrarsi in Qatar. Da voci ufficiose pare che l’incontro possa svolgersi in modo diretto e franco, secondo il Dipartimento di Stato USA. La delegazione statunitense ha ribadito che i talebani saranno giudicati per le loro azioni. Non solo per le loro parole”. Questo incontro è una continuazione degli impegni presi con i talebani su questioni di vitale interesse nazionale, secondo l’amministrazione USA. Il summit Washington-Kabul non comporta alcun riconoscimento. Né il conferimento di legittimità al governo. Qualsiasi legittimità dovrà essere guadagnata con i fatti. Dunque i talebani “devono dare prova di affidabilità”.
Quello a Doha è stato il primo incontro tra le parti da quando le truppe statunitensi hanno lasciato l’Afghanistan a fine agosto. La delegazione statunitense è poi concentrata su sicurezza e terrorismo. E’ stato sollecitato alle autorità di Kabul il passaggio sicuro per i cittadini statunitensi e gli altri cittadini stranieri.
Un bilancio, quindi, sufficientemente positivo per il primo incontro faccia a faccia dopo il ritiro degli Stati Uniti dall’Afghanistan un mese e mezzo fa. Tra le richieste “relazioni positive” oltreché lo sblocco dei fondi internazionali. Il ministro degli Esteri del governo ad interim dei talebani, Amir Khan Muttaqi conferma che sono stati “colloqui dettagliati” tra delegazioni di “alto livello”. A dialogare per conto della Casa Bianca sono stati uomini dell’intelligence.
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