Assadakah News Agency - Il Qatar ha un ruolo decisivo nelle trattative fra Hamas e Israele, ma in una situazione sempre più difficile. Tuttavia, le autorità qatarine ripetono di non voler abbandonare i tentativi di portare le parti a un negoziato, specialmente per quanto riguarda gli ostaggi, 105 dei quali sono stati liberati e alcuni sono deceduti.
Mohammed bin Abdelrahman Al-Thani, primo ministro del Regno del Qatar, ha dichiarato he i continui bombardamenti israeliani aggravano di giorni in giorni non solo la situazione della popolazione di Gaza, ormai allo stremo, ma anche i tentativi diplomatici di poter arrivare a un cessate-il-fuoco.
Non è un segreto che il Qatar non sia schierato dalla parte israeliana, pur se lo stesso Netanyahu deve avere necessariamente acconsentito al passaggio di finanziamenti per Hamas, in linea con la politica del dividi et impera, ovvero approfittare dei dissidi interni fra Hamas e Fatah, una delle questioni di base per la nascita di uno Stato palestinese. Al tempo stesso, situazione delicata con il Libano, e in particolare con Hezbollah, problema che coinvolge l’Iran e la Russia, e relativi rapporti commerciali.
Nel frattempo, la popolazione è al limite della sopportazione, generi come zucchero, caffè, uova, sono introvabili. Circa due milioni di palestinesi sono sfollati a sud, lungo itinerari imposti dall’esercito israeliano, verso il valico di Rafah, nei presi del quale si è già creata una vasta tendopoli, senza cibo, mentre le vittime sono ormai 18mila, di cui solo un terzo combattenti e il resto civili, fra cui oltre settemila bambini. Evidente dimostrazione di intenzionale calcolata volontà di sterminio. Per non parlare delle condizioni in cui sono costretti a lavorare gli staff medici ancor in attività a Gaza, con il sistema fognario prossimo al cedimento, e pericolo di epidemie.
L’offensiva israeliana pare concentrata in particolare su Khan Younis, dove si nasconderebbe Yahya Sinwar, il capo di Hamas.
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