Assadakah Roma News - A poche settimane dall’inizio dei Campionati del Mondo di calcio in Qatar, dal 20 novembre al 18 dicembre, continuano le polemiche intorno al Paese ospitante, con cui la stampa nazionale e internazionale di un certo tipo dimostra interessi a livello di gossip, soprattutto per quanto riguarda il trattamento e la sorte delle migliaia di lavoratori stranieri che hanno realizzato le infrastrutture per il grande evento, e che dovranno mantenerle operative per la durata del torneo e anche dopo.
Un avvenimento non certo solo sportivo, ma di grande significato culturale e sociale, che ha portato il Qatar all’attenzione di tutto il mondo, unendo Occidente, Oriente, Mondo Arabo, e che ha comportato investimenti straordinari. Sono stati realizzati otto stadi (sette dei quali climatizzati), un nuovo aeroporto, strade, ferrovie, alberghi, spazi destinati al pubblico atteso in massa. La nazionale australiana e la relativa federazione, ad esempio, si è fatta portavoce di critiche, diffondendo anche un comunicato ufficiale. Eppure, l’emirato da anni sta perseguendo un intenso programma di riforme sociali, all’insegna della cooperazione, della convivenza e della pace, prova ne sia le numerose occasioni in cui il Qatar è stato fondamentale nella mediazione di fondamentali questioni regionali e internazionali. Più leggeri i riferimenti di altre nazionali, fra cui Francia, Germania e Inghilterra, che indosseranno un bracciale arcobaleno con il messaggio “One Love”.
A queste critiche ha risposto l’emiro in persona, S.A. Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani al termine di una sessione del consiglio dell’organo consultivo, la Shura, denunciando una campagna denigratoria senza precedenti, in un discorso ritrasmesso in televisione, nel quale sono state evidenziate le immense sfide logistiche per portare un evento come i Campionati del Mondo in un Paese geograficamente particolare come il Qatar, ma la scelta, si è detto, va oltre il torneo di calcio e il grande apparato di sostegno per ospitare oltre 1,5 milioni di visitatori. “Abbiamo accettato questa sfida perché abbiamo fiducia nel nostro potenziale, noi del Qatar, per affrontare questa missione e farne un successo. È un campionato per tutti, e il suo successo è un successo per tutti" ha dichiarato Al Thani. Nel discorso l’emiro ha citato le riforme per i lavoratori, per garantire il salario minimo, oltre ad aver reso noto i promettenti risultati macroeconomici con un’eccedenza di bilancio di oltre 12 miliardi di dollari, e una crescita del Pil prevista del 4,3% durante il primo semestre 2022. I lavoratori stranieri costituiscono l'85% dei circa 3 milioni di persone nel Paese, che è fra i primi produttori mondiali di gas naturale e una delle nazioni più ricche del mondo per il reddito procapite, e da lavoro a decine di migliaia di persone, locali e straniere, le costituiscono la colonna portante dell'economia nazionale.
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