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Qatar - Biennale Architettura: Padiglione Permanente firmato dalla libanese Lina Ghotmeh

 L'architetta libanese Lina Ghotmeh
 L'architetta libanese Lina Ghotmeh

Patrizia Boi (Assadakah News) - Come anticipato nel nostro precedente articolo, il Qatar si appresta a illuminare la 19ª Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia con il suggestivo tema dell'ospitalità racchiuso nel titolo "Beyti Beytak. La mia casa è la tua casa".


Questa esplorazione delle radici culturali e architettoniche della regione MENASA, dispiegata tra le sale evocative di Palazzo Franchetti e la dinamicità dei Giardini, segna un momento importante nella partecipazione del paese alla prestigiosa kermesse veneziana. Tuttavia, un'ulteriore notizia getta una luce ancora più intensa sul futuro impegno del Qatar con la Biennale: la realizzazione di un padiglione permanente nei Giardini, affidata alla visione innovativa dell'architetta Lina Ghotmeh.


L'annuncio della vittoria di Ghotmeh nel concorso internazionale indetto da Qatar Museums rappresenta un passo significativo nell'ambizione del paese di lasciare un segno tangibile e duraturo nel cuore pulsante dell'architettura mondiale.

 L'architetta libanese Lina Ghotmeh e la sua pratica "Archeology of the Future"

La scelta di affidarsi a un talento di origine libanese, la cui pratica "Archeology of the Future" intreccia sapientemente memoria e innovazione, sottolinea la volontà del Qatar di dialogare con il contesto globale attraverso un linguaggio architettonico che affonda le radici nella storia ma guarda con audacia al domani.


Questo nuovo padiglione permanente, come evidenziato nell'articolo di Artribune, si inserirà in un contesto di grande prestigio, adiacente allo storico Padiglione Stirling. La sua realizzazione, commissionata da S.E. Sheikha Al Mayassa, segna un evento raro e significativo, essendo la terza costruzione ex novo in oltre cinquant'anni nell'area dei Giardini.


Tale investimento testimonia la ferma intenzione del Qatar di consolidare la sua presenza nello scacchiere culturale internazionale, scegliendo Venezia come un palcoscenico privilegiato per esprimere la propria identità e promuovere la creatività della regione MENASA.

Incontro l'8 maggio a Palazzo Franchetti tra Lina Ghotmeh e S.E. Sheikha Al Mayassa, modera Hans Ulrich Obrist


La conversazione prevista per l'8 maggio a Palazzo Franchetti tra Lina Ghotmeh e S.E. Sheikha Al Mayassa, moderata da Hans Ulrich Obrist, si preannuncia come un'occasione chiave per svelare i primi dettagli di questo ambizioso progetto. L'attesa è palpabile per comprendere come l'architetta, con la sua sensibilità unica e il suo approccio concettuale rigoroso, interpreterà lo spirito del Qatar in uno spazio destinato a ospitare future espressioni artistiche e architettoniche.


La realizzazione di un padiglione permanente nei Giardini non è solo una questione di prestigio architettonico, ma un vero e proprio investimento nel dialogo culturale a lungo termine. Rappresenta la volontà del Qatar di non essere solo un partecipante temporaneo alla Biennale, ma un interlocutore costante e attivo nel dibattito internazionale sull'architettura e sull'identità culturale.


L'opera di Lina Ghotmeh, con la sua promessa di un'architettura che connette passato e futuro, si configura come un simbolo potente di questa ambizione, un faro che illuminerà i Giardini della Biennale con una nuova luce, portando con sé l'eco delle storie e delle aspirazioni di una nazione in continua evoluzione.

Villaggio a Beirut 1313_LB08_05_edited.jpg - opera di Lina Ghotmeh
Villaggio a Beirut 1313_LB08_05_edited.jpg - opera di Lina Ghotmeh

In conclusione, la partecipazione del Qatar alla Biennale Architettura 2025, già ricca di significato con la mostra "Beyti Beytak", acquisisce una profondità ulteriore con l'annuncio del padiglione permanente firmato Lina Ghotmeh. Questo doppio impegno sottolinea la crescente importanza del paese nel panorama culturale globale e la sua visione lungimirante nel considerare l'architettura non solo come forma, ma come un potente strumento di dialogo, scambio e costruzione di ponti tra culture. Venezia, ancora una volta, si prepara ad accogliere una nuova gemma nel suo scrigno di meraviglie architettoniche.


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