Assadakah News Agency - Dopo la strategia regionale per l’idrogeno approvata, dopo due mesi di consultazione, a fine novembre, la Regione dà il via, con la pubblicazione sul Burp prevista per il 5 gennaio, anche al bando per la selezione di proposte per realizzare impianti per la produzione di idrogeno green in aree industriali dismesse. Gli incentivi a fondo perduto destinati alle imprese interessate, che dovranno inviare le proposte entro le ore 12 del 24 febbraio 2023, non potranno superare i 10 milioni di euro e la loro potenza nominale complessiva deve essere non inferiore a 1 Mw e non superiore a 10, ottenuta da fonti di energia rinnovabile o da energia elettrica di rete.
Il bando ha una dotazione di 40 milioni di euro a valere sul Pnrr-Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, Componente 2 “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”, Investimento 3.1, ed è la somma più alta tra quelle assegnate alle regioni dal Mite. Gli interventi ammissibili devono essere uno o più elettrolizzatori per la produzione di idrogeno rinnovabile e relativi sistemi ausiliari necessari al processo produttivo, comprensivi di eventuali sistemi di compressione e di stoccaggio dell'idrogeno.
Gli impianti di produzione di idrogeno rinnovabile devono avere un consumo specifico di energia elettrica (riferito all'intero impianto, ovvero all'elettrolizzatore comprensivo dei relativi ausiliari) minore o uguale a 58 MWh/tH2. Insieme agli elettrolizzatori gli interventi devono prevedere uno o più impianti addizionali asserviti agli stessi. Possono presentare la domanda di finanziamento le imprese di tutte le dimensioni anche congiuntamente tra loro (fino ad un massimo di cinque soggetti, compreso il capofila), che abbiano disponibilità di un sito industriale dismesso esistente in Puglia.
La Regione prevede tempi stretti per la procedura: scaduto il termine del 24 febbraio una commissione mista, di interni e di esperti esterni, esaminerà le proposte e renderà nota la graduatoria il 31 marzo. Il plafond di 40 milioni potrebbe non bastare e se accadrà in Regione non escludono di poter ricorrere ad altre risorse, per esempio del fondo Sviluppo e Coesione o del Por-Energia. Tutta la procedura è stata comunque particolarmente rapida. La Regione ha partecipato alla stesura del bando-tipo per l’assegnazione di questi incentivi insieme al ministero dell’Ambiente, il dipartimento Sviluppo Economico lo ha approvato il 23 dicembre e la giunta 4 giorni dopo. «Ora bisogna individuare le aree industriali dismesse nelle quali prevedere gli impianti e per questo – spiega Gianna Elisa Berlingerio, direttrice dipartimento Sviluppo Economico della Regione – stiamo impegnando tutti gli attori coinvolti, comuni compresi, per accelerare il più possibile».
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