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Immagine del redattorePatrizia Boi

Puccini - Un ponte culturale tra Italia e Russia

Casa Russa a Roma, Mikhail Bryzgalov insieme alla Direttrice Daria Pushkova e alla traduttrice


In occasione del centenario della morte di Giacomo Puccini, il  29 novembre, alle 18:30, presso la Casa Russa a Roma, si è tenuta l’inaugurazione della mostra “Puccini sui palcoscenici russi”, un evento straordinario che ha celebrato l’eredità del grande compositore italiano attraverso un viaggio nella sua storia e nel suo legame con la Russia.

La mostra, basata sui materiali d’archivio del Museo Nazionale Russo della Musica, ha offerto ai visitatori un'esperienza immersiva nelle opere di Puccini, da Le Villi a Turandot, esplorandone l’impatto sui teatri russi.


L'evento è stato presentato dalla Direttrice della Casa Russa a Roma, Daria Pushkova, che ha messo l'accento sull'importanza dello scambio culturale tra Italia e Russia attraverso la musica. I grandi musicisti dialogano tra loro indipendetemente e abbattono le barriere della diversità e del tempo. La Pushkova ha parlato di questo progetto legato a Puccini come un proseguimento del lavoro internazionale che viene effettuato da anni grazie alla musica, ricordando la partecipazione anche lo scorso agosto ad Erice in Sicilia per l'inaugurazione della 5a edizione della “International School of Musical Sciences” della Fondazione Majorana, dove sono coinvolti oltre 40 studenti provenienti dalla Russia, dall’Italia, dalla Cina e dalla Corea del Sud. La Direttrice ha poi dato la parola a Mikhail Bryzgalov per la presentazione della Mostra.


Puccini e la Russia - Una relazione artistica unica

Giacomo Puccini (1858-1924), figura centrale dell'opera italiana, era celebre per la sua capacità di coniugare melodie struggenti con drammatiche trame teatrali. Uomo di spirito raffinato e personalità complessa, Puccini era al contempo appassionato di tecnologia, amante della natura e profondamente radicato nella tradizione lirica. La sua musica, caratterizzata da emozione e innovazione, trovò un’accoglienza calorosa in Russia, dove la passione per l’opera italiana si intrecciò con la tradizione teatrale locale.


I suoi concerti nei teatri russi segnarono un’epoca: Madama Butterfly, fu rappresentata in Russia sotto il nome Cio-Cio-San nell'allestimento di Serghej Zimin e fu accolta con entusiasmo dal pubblico moscovita. A promuoverle fu Vladimir Alekseev, figura cruciale nella diffusione di Puccini in Russia. Regista d'opera russo, librettista, insegnante di teatro e traduttore, Alekseev era anche il fratello maggiore e collaboratore di Konstantin Sergeevič Stanislavskij, celebre fondatore del Teatro d’Arte di Mosca. La corrispondenza tra Puccini e Alekseev, oggi custodita nel Museo Nazionale Russo della Musica, testimonia il loro rapporto professionale e la dedizione del regista nel portare i capolavori italiani sui palcoscenici russi. Dopo un viaggio in Italia nel 1910, dove andò a trovare Puccini, tradusse l'opera e la fece entrare presto nel repertorio della maggior parte dei teatri d'opera russi e siccomne conosceva anche la cultura giapponese fu consulente per l'allestimento della Butterfly al Teatro Mariinskij.


La Bohème di Puccini fu invece rappresentata con l'interpretazione di Mario Del Monaco nel ruolo di Rodolfo in diverse occasioni durante una tournée in Unione Sovietica nel 1959, principalmente al Teatro Bolshoi di Mosca, dove riscosse grande successo.


La fanciulla del West di Puccini fu rappresentata per la prima volta a Mosca il 19 settembre 1913 al Teatro Bol'šoj con il titolo tradotto in russo "Doc Zapada" ("La ragazza dell'Ovest"). Questa messa in scena faceva parte dell'espansione della fama internazionale dell'opera dopo il successo iniziale negli Stati Uniti e in Germania. L'opera si basa sul dramma "The Girl of the Golden West" di David Belasco, con libretto di Guelfo Civinini e Carlo Zangarini.


L'opera Tosca, è stata ispirata a Puccini dal dramma teatrale La Tosca di Victorien Sardou del 1887. Il libretto è stato scritto da Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. In Russia, Tosca è stata eseguita per la prima volta al Teatro Mariinsky di San Pietroburgo nel 1902. Successivamente, ha avuto diverse messe in scena in tutto il paese, tra cui al Bolshoi di Mosca, mentre nel 1901 era stata rappresentata da un'impresa italiana a Odessa.


Oltre che di queste opera, nel carteggio tra Puccini e Alekseev si parla del grandioso Trittico, composto da tre opere brevi—Il Tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi, ma all'epoca non vennero rappresentate in Russia.


La mostra, insomma, espone la rappresentazione dei materiali preziosi, tra cui fotografie, programmi originali, autografi di Puccini e prime edizioni delle sue opere. Tra gli oggetti di maggiore interesse, un ritratto fotografico di Puccini dedicato al grande basso russo Fedor Šaljapin, a ricordo del loro incontro, simbolo del dialogo tra culture.

Casa Russa a Roma, la Direttrice Daria Pushkova


Mikhail Bryzgalov e l’eredità musicale


La presentazione della mostra è stata curata da Mikhail Bryzgalov, una figura di spicco nel panorama culturale russo, noto per essere il direttore del Museo Nazionale Russo della Musica, anche conosciuto come Museo Glinka. Questo museo è un importante custode del patrimonio musicale della Russia e ospita un'ampia collezione di strumenti musicali storici, manoscritti, spartiti e materiali legati ai più grandi compositori russi e internazionali. Va dedicata particolare attenzione alla Collezione statale di strumenti musicali originali della Federazione Russa creata nel 1919 con il sostegno dello scrittore e politico russo Anatolij Vasil′evič Lunaciarskij, la quale comprende 286 strumenti del periodo compreso tra il XVI e il XX secolo di liutai italiani come i fratelli Amati, Antonio Stradivari, Andrea Guarneri, Carlo Bergonzi, 30 dei quali sono i più preziosi esemplari del patrimonio musicale mondiale.


Bryzgalov è un promotore attivo della cooperazione culturale internazionale, come dimostra la sua partecipazione alla firma di un accordo con l'Associazione Nazionale Case della Memoria italiana nel 2017, volto a rafforzare i legami culturali e artistici tra Italia e Russia attraverso mostre e progetti comuni​.


Sotto la guida di Bryzgalov, il Museo Nazionale Russo della Musica ha partecipato a numerosi eventi culturali internazionali, inclusa l'organizzazione di esposizioni tematiche che celebrano figure storiche come Giacomo Puccini, mostrando materiali d'archivio mai esposti prima. Il suo impegno si estende anche alla conservazione e al restauro di beni culturali, con l'obiettivo di valorizzare il ricco patrimonio musicale russo e renderlo accessibile a un pubblico più ampio​.


Nel corso della serata Bryzgalov ha sottolineato l’importanza di preservare e condividere il patrimonio musicale internazionale. Grazie al suo lavoro, materiali rari sono stati resi accessibili al grande pubblico, arricchendo la comprensione del legame tra Puccini e la Russia.


Bryzgalov è considerato un abile mediatore culturale, capace di costruire ponti tra nazioni attraverso la musica e l'arte, promuovendo eventi che celebrano la diversità e la bellezza della tradizione musicale mondiale.


Musica in scena

Elena Kuzina, soprano, Emanuela Longo, Pianista


A chiudere l’evento, un concerto emozionante ha reso omaggio al genio di Puccini. La soprano Elena Kuzina, apprezzata per la sua vocalità ricca ed espressiva, e la pianista Emanuela Longo, nota per la sua sensibilità interpretativa, hanno eseguito una selezione di brani del compositore italiano, del suo ammirato collega russo Sergej Rachmaninov e del Maestro di quest'ultimo, ossia, il grande Petr Čajkovskij. Le melodie di Madama Butterfly e Turandot si sono fuse con i brani struggenti di Rachmaninov e con le note opere di Čajkovskij, creando un ponte sonoro tra due mondi artistici.


Il Programma ha visto l’esecuzione dei seguenti brani:


Giacomo Puccini

Tu che di gel sei cinta - Aria di Liù dall’opera “Turandot”

Foglio d’album per pianoforte

Donde Lieta - Aria di Mimì dall’opera “La Bohème”

Vissi d’arte - Aria di Tosca dall’opera “Tosca”     

Intermezzo sinfonico - dall’opera “Manon Lescaut”                  


Sergej Rachmaninov

Lillà, Op. 21 n. 5

La notte è triste, Op. 26 n. 13

Il pifferaio magico, Op. 38 n. 4

Loro rispondevano, Op. 21 n. 4

Preludio, Op. 23 n.2


Petr Čajkovskij

Ho aperto la finestra

Dimenticare così presto

Valzer sentimentale, Op. 51 n 6

Se io sapessi, Op. 47 n. 1

Regna il giorno, Op. 47 n. 6

 

 

Elena Kuzina, soprano di origini moscovite, laureatasi al Conservatorio Statale Čajkovskij, è nota per la sua versatilità e intensità interpretativa nel repertorio operistico e cameristico. Ha collaborato con importanti orchestre e direttori, distinguendosi per la capacità di portare profondità emotiva e tecnica impeccabile nelle sue performance. Kuzina si è esibita in numerosi festival e teatri internazionali, consolidando la sua reputazione sia in Russia che in Europa. La sua formazione accademica proseguita in Norvegia e in Piemonte e il repertorio variegato la rendono un'artista apprezzata a livello globale.​ Attualmente è solista soprano residente del Teatro Amadei di Mosca e collabora col gruppo vocale "The Swingles", vincitore di 5 premi "Grammy". A settembre del 2003 il tetro lirico di Trevi in Umbria ha visto il suo debutto nell'opera di Puccini La Bohème nel ruolo di Mimì.


Emanuela Longo è una pianista, docente di Korrepertitor e Maestro Collaboratore presso il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma. Diplomata presso il Conservatorio L. Cherubini di Firenze, laureata a Roma in Musicologia presso l'Università di Tor Vergata, si è specializzata come Maestro di ballo per la danza e collabora con la Royal Accademy of dance di Londra. Crea e produce spettacoli, dirige ed esegue operette. Ha in repertorio cicli di opere tedesche, cicli di chansons francesi e opere del repertorio lirico.

Emanuela Longo, Pianista, Elena Kuzina, soprano


Sergej Rachmaninov (1873–1943) è stato uno dei più grandi pianisti, compositori e direttori d'orchestra russi, noto per il suo stile romantico tardo e per il profondo lirismo delle sue opere. Nato in una famiglia nobile, Rachmaninov studiò al Conservatorio di Mosca, dove sviluppò una straordinaria capacità compositiva e pianistica. Tra le sue opere più celebri vi sono il Concerto per pianoforte n. 2Rapsodia su un tema di Paganini e il Vocalise, oltre a sinfonie e sonate che riflettono sia il suo amore per la melodia sia il suo struggente legame con la Russia.


Rachmaninov e Puccini, sebbene appartenenti a contesti culturali diversi, condividevano un profondo rispetto reciproco e una comune passione per la melodia e l'espressività emotiva. Nonostante non vi siano prove documentate di un'amicizia stretta, i due musicisti si ammiravano a vicenda: Puccini era noto per apprezzare i compositori russi, e Rachmaninov, a sua volta, eseguiva con entusiasmo opere di compositori europei come Puccini durante i suoi concerti. Questo rispetto reciproco rappresentava un ponte tra le tradizioni musicali italiana e russa, entrambe caratterizzate da una profonda attenzione alla drammaticità e all'emozione​.

Rachmaninov ebbe una relazione particolarmente stretta con il repertorio lirico, che si può collegare al suo stile compositivo, spesso descritto come "cantabile" per il suo fluire melodico. Ciò può spiegare il suo interesse per i lavori di Puccini e altri compositori operistici​.


Anche Pëtr Il'ič Čajkovskij e Giacomo Puccini ebbero diversi elementi in comune, pur appartenendo a tradizioni musicali differenti (russa per Čajkovskij e italiana per Puccini). Entrambi i compositori sono noti per la loro capacità di evocare emozioni profonde attraverso la musica. Le opere di Čajkovskij, come i brani elencati (tra cui Valzer sentimentale), e le opere liriche di Puccini (ad esempio Tosca o Madama Butterfly), esprimono una vasta gamma di sentimenti, dall'amore alla disperazione.


Čajkovskij e Puccini appartengono al periodo romantico, sebbene Puccini rappresenti una transizione verso il Verismo. Entrambi si concentrano sull’individuo e sui sentimenti personali, spesso trasmettendo un senso di drammaticità e lirismo.


Čajkovskij è famoso per le sue melodie struggenti e memorabili, come quelle presenti nei brani citati. Allo stesso modo, Puccini eccelle nella creazione di arie che rimangono impresse, come Nessun dorma o O mio babbino caro.


Pur essendo un sinfonista, Čajkovskij ha composto anche numerose romanze e canzoni che mettono in risalto la voce umana, proprio come Puccini ha fatto nelle sue opere liriche.

Entrambi hanno una predilezione per temi tragici e storie emotivamente intense. Nei loro lavori, il dolore e il sacrificio umano sono centrali.


Nonostante le differenze culturali e stilistiche, condividono un’attenzione unica per la bellezza melodica e l’espressione dell’animo umano.


Ricordiamo brevemente che Pëtr Il'ič Čajkovskij (1840-1893) è stato uno dei più grandi compositori russi e una figura centrale del Romanticismo musicale. La sua musica è celebrata per la profondità emotiva, le melodie straordinarie e l'abilità nel combinare influenze occidentali e russe.


Čajkovskij ha lasciato un'impronta indelebile sulla musica classica. Le sue composizioni sono tra le più amate al mondo e continuano a essere fonte di ispirazione per musicisti e pubblico di ogni generazione.


Le opere di Puccini rappresentate in Russia come la "Madama Butterfly", "La Bohème", "La fanciulla dell'West", "Tosca", "Turandot", presenti in mostra, grazie a un allestimento interattivo con codici QR per l’ascolto delle opere, hanno reso possibile un’esperienza completa e immersiva. Nell'importante carteggio tra Puccini e Vladimir Alekseev c'è anche uno scambio creativo e una condivisione di opere e informazioni, il che celebra il genio di Puccini ma evidenzia anche il potere dell’arte di unire culture e generazioni.



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